di Salvatore Muci
Continua a leggere “Note sulla Torre di S. Maria dell’Alto”
Rivista di pensiero e cultura meridionale
di Salvatore Muci
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Lunedì 22 giugno 2009
Arrivederci e grazie
di di Gianni Ferraris
Martedì 23 giugno 2009
Giovanni Korallo, storia di un genio multiforme
di di Gianfranco Budano
Mercoledì 24 giugno 2009
Il Salento? Un ossimoro
di Agnese Bascià
Giovedì 25 giugno 2009
Il pozzo istoriato di palazzo Della Ratta a Lecce: emblematica e filosofia
intorno al tema dell’acqua
di Valentina Antonucci
Venerdì 26 giugno 2009
di Vincenzo D’Aurelio
Sabato 27 giugno 2009
Giudice Giorgio. La “regina” delle masserie fortificate del Salento
di Marcello Gaballo
Continua a leggere “Tradizioni dei nostri avi: la dote di Francesca”
di Valentina Antonucci
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Il Salento è un terra di dolci acque salate, in cui vale la pena vedere ciò che agli occhi viene occultato: pioggia asciutta, che la siccità dimentica di aver mai ricevuto, inverni caldi che il freddo non intacca, estati fresche che il mare mitiga e una luna dalla luce solare; distese di grano mietuto circondano masserie abbandonate da un ricordo operoso, in cui carretti e contadini si trascinano avanti e indietro fra erba e colture.
Se guardi nelle piazze soleggiate di paesini dai dialetti vivaci, la modernità invecchia insieme ai costumi: accese partite a tressette, litigi per l’ultima mano persa o vinta barando, bicchieri di dolce negroamaro che servono a sciogliere la lingua muta di chi ha perso il treno del domani, ma conserva un posto su quello di ieri e resta sulla soglia di una porta sempre aperta, che si chiude la sera alle spalle per tagliar fuori tramontana e stanchezza.
“Vado a visitare una mostra”, mi disse un amico; “aspetta vengo con te” risposi di getto con l’istinto di chi è sempre aperto a nuovi stimoli visivi. Mai scelta fu tanto azzeccata, il mio pomeriggo uggioso trovò un valido antidoto, la mostra di Giovanni Korallo mi accolse, sin dalla prima stanza con una calorosa ondata di colori, forme, sensazioni, nuove, sopite forse. Decisi di immergermi e di farmi raccontare dalla sua viva voce i segreti delle sue visioni e questo è quello che mi disse:
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Si dice che il cibo dei nostri nonni fosse più sano di quello che consumiamo oggi e forse è parzialmente vero, ma quanto sacrificio comportassero alcune tradizioni culinarie in termini di lavoro e impegno non viene mai detto. Eppure il ricordo dei profumi di tempi andati resta nelle narici e alimenta il gusto forte di quelle ricette che la cultura del fast food ha reso fuori moda.
Come la salsa fatta in casa, che nel Salento, è una saga familiare, sono braccia laboriose che come le formiche lavorano all’unisono con un sopito piacere di socialità: una o due settimane di passione per preparare il denso succo rosso e imbottigliarlo, in un’officina domestica all’aperto, nell’aia o cortile di casa, in quantità sufficiente per sfamare una famiglia allargata per un anno, una collettività fatta di zie zitelle, nonni e nipotini, anche piccoli, tutti con compiti ben ripartiti in una sorta di par condicio d’altri tempi, per non scontentare – si fa per dire – nessuno.
Continua a leggere “Confetture di pomodoro, un costume salentino d’altri tempi”
Il Salento che vorrei è caldo come la simpatia della sua gente; se verrete in vacanza qui, d’estate, vi sentirete avvolti da una sensazione conosciuta pari al calore di un posto accogliente, familiare, già visto, già tuo.
Il Salento che vorrei porta il profumo dall’acqua di mare che ti si asciuga sulla pelle o quello degli aghi di pino appena calpestati nella calura estiva di un meriggio assolato.
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Quando ho un po’ di tempo, mi piace passeggiare per i vicoli del Borgo Terra, o come dicono gli abitanti “a suttaterra”, perché in quest’antico borgo medievale si possono ancora ammirare le antiche case contadine e percorrere le strette stradine che ti conducono in piazza del Popolo, cuore della città.
Continua a leggere “Graffiti nel carcere del principe di Muro Leccese”
Lo stato di degrado in cui versa l’antico sistema di difesa costiero di Terra d’Otranto. Un esteso impianto difensivo, una ininterrotta cinta di torri che oggi rappresenterebbe, per noi Salentini, un vero e proprio patrimonio culturale, ma la cui salvaguardia, tutela, rivalutazione e promozione è lasciata al caso o alla buona volontà di pochi amministratori illuminati o privati avveduti(n.d.r.)
…possiedo un tesoro, ma non so dov’è…
Continua a leggere “Ecce turris: riflessioni a margine di alcune torri costiere”
di Lucia Lopriore
Da sempre l’uomo ha avuto l’esigenza di trovare refrigerio, specie durante la stagione estiva, attraverso l’assunzione di cibi e bevande fredde. Oggi la tecnologia consente la produzione del ghiaccio artificiale in ogni casa, con frigoriferi, congelatori ecc., ma non sempre è stato così.
In passato l’uomo, per poter godere del privilegio di avere bevande e cibi freddi durante i mesi torridi, si ingegnò utilizzando ciò che la natura gli metteva a disposizione: la neve. Essa era merce preziosa ed un’abbondante nevicata era considerata una benedizione. Con ogni mezzo l’uomo cercò di utilizzare questo prezioso genere anche quando madre natura non lo forniva, ossia durante la stagione estiva.
Continua a leggere “L’industria del freddo in Età moderna: le Neviere”
Con ciò non si intende affermare che esse non abbiano avuto una loro utilità; così come sono oltremodo acclarate le loro profonde distorsioni. Tuttavia, sia a destra che a sinistra, i pochi benefici effetti di quelle idee hanno donato linfa vitale al motore evolutivo della civiltà: l’una a frenare, talvolta a fermare, gli eccessi dell’altra.
Ma che senso ha oggi continuare a parlare di liberismo e comunismo in un’Italia sotto l’attacco devastante di una delle peggiori crisi che le generazioni viventi siano in grado di annoverare nella loro esperienza personale? Continua a leggere “La caduta delle ideologie del novecento”