Ricorre il 7 agosto la memoria liturgica di san Gaetano da Thiene, un tempo assai venerato in Terra d’Otranto come in tutte le Due Sicilie.
Nato a Vicenza da nobile famiglia nel 1480, si laureò a Padova in materie giuridiche a soli ventiquattro anni, per poi consacrarsi interamente a Dio. Rifiutò però l’ordinazione sacerdotale, ritenendosene indegno. Si trasferì a Roma nel 1506 e divenne segretario particolare di papa Giulio II (1503-1513), senza mai lasciarsi abbagliare dai fasti della corte pontificia. Comprese in quegli anni come la Chiesa dovesse essere riformata dal suo interno e, nonostante il lavoro di curia, si impegnò nella quotidiana assistenza agli ammalati. All’età di trentasei anni accettò di essere ordinato sacerdote e, ritornato nel Veneto, nel 1520 fondò alla Giudecca di Venezia l’ospedale degli Incurabili. Fece ritorno a Roma nel 1523 e, insieme con Bonifacio Colli, Paolo Consiglieri e Giampiero Carafa (poi papa Paolo IV), fondò la congregazione dei Chierici Regolari. Sarebbero stati presto conosciuti come Teatini, dall’antico nome di Chieti (Teate), di cui il Carafa era vescovo.
Dopo alterne vicende, tra cui le sevizie subite durante il sacco di Roma del 1527, Gaetano continuò la sua missione a Napoli fra i poveri e i sofferenti. Sarebbe morto nella stessa città il 7 agosto 1547, a sessantasei anni di età. Le costituzioni teatine sarebbero state emanate solo nel 1604, confermando come i chierici non debbano possedere nulla e non possano chiedere l’elemosina, dovendosi accontentare soltanto di ciò che la Provvidenza manda a chi si fida di Dio.
È dunque il tema della Provvidenza, tipico della spiritualità teatina, a canalizzare la devozione salentina verso questo Santo. Viene facile insinuare come oggi tale culto sia stato messo da parte perché, in fondo in fondo e nonostante la crisi, della Provvidenza non se ne infischia più nessuno. Checché se ne dica, siamo nell’era del benessere! La memoria popolare conserva un distico dialettale, semplice e simpaticissimo, che raccoglie la preghiera rivolta a san Gaetano dalla gente di Terra d’Otranto. La lapidaria invocazione è un vero concentrato di cristiano cinismo e la dice lunga su come i nostri padri unissero la fede alla vita, con un tocco di impertinenza e un pizzico di sarcasmo:
«San Caitànu, pruìti li pruituti, ca li spruituti so’ ‘mparàti!»
Ovvero: «San Gaetano, provvedi a coloro che già sono nel benessere, perché chi è povero ormai ci è abituato!». Insomma, alla smisurata fiducia verso l’infinita bontà dell’Altissimo si univa la serena rassegnazione agli eventi dell’esistere e l’aggrapparsi alle poche sicurezze della vita. Non disdegnando di scherzare con i fanti e con i santi. Tipico humour salentino!
Francesco Danieli, classe 1981, è originario di Galàtone (Le).
Conseguita la maturità classica a Nardò nel 1999, intraprende gli studi di Filosofia e Teologia che lo condurranno alla laurea presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli nel 2004. A Roma, alunno dell'Istituto di Archeologia Cristiana, ottiene nel 2007 il diploma postuniversitario in Archeologia. Sempre nella capitale, presso l'Università della Santa Croce, consegue nel 2008 la licenza in Teologia e la specializzazione in Storia. Presso la medesima Università vince il dottorato di ricerca in Teologia - Storia, discutendone la tesi nel 2010.
Già sodale dell’Associazione Archivistica Ecclesiastica, dal 2010 è membro della Società di Storia Patria per la Puglia (deputazione di Lecce).
Nel 2007 è cofondatore della rivista «Spicilegia Sallentina», semestrale volto alla riscoperta e valorizzazione dei tesori culturali e ambientali di Terra d’Otranto. Ne sarà vicedirettore fino al 2011. Per le Edizioni Universitarie Romane, casa editrice legata all'università "La Sapienza" di Roma, è direttore fin dal 2007 della collana editoriale «Gli Argonauti», strumento scientifico che accoglie studi a carattere storico, artistico e antropologico culturale. Fa parte del comitato di redazione de "L'Idomeneo", rivista della facoltà di Beni Culturali dell'Università del Salento.
Organista di talento e concertatore d’esperienza, tra il 2000 e il 2008 dirige varie cappelle musicali prima nel Salento e poi a Roma. Ha pure composto versi e musica di numerosi inni e canti sacri, alcuni dei quali incisi su cd, variando nel suo repertorio tra il neo gregoriano, il polifonico, il swing e il beat.
È autore di cabaret e sforna esilaranti commedie in vernacolo salentino, messe in scena periodicamente in tutta la provincia di Lecce da varie compagnie teatrali.
Cultore della materia presso la cattedra di Storia Sociale dei Media, corso interfacoltà (Scienze della Comunicazione e Beni Culturali) dell'Università del Salento, collabora con diverse associazioni culturali nazionali ed è invitato a intervenire a conferenze e tavole rotonde in tutta Italia. Intellettuale eclettico e uomo dalle mille risorse, nell'oceano delle sue competenze si è fatto notare a livello nazionale soprattutto nell'ambito degli studi di interpretazione delle immagini, tanto da essere definito «uno dei maggiori iconologi italiani, capace di penetrare le opere d’arte – soprattutto quelle a soggetto religioso – palesando il messaggio criptato che committenti e artisti vollero imprimere in esse secoli e secoli fa».
Ciò che stupisce e ammalia della sua persona, però, è la stravagante e al contempo armonica commistione tra sfera intellettuale e sfera manuale. Acerrimo nemico del cemento armato, è tra gli ultimi custodi della muratura leccese all'antica, che trova le sue massime espressioni nelle tipiche volte a botte e a stella (spigolo, squadro, padiglione lunettato). Formatosi alla "scuola edile" pratica dei vecchi maestri, durante un lungo apprendistato giovanile, condivide con passione le antiche tecniche con quei "discìpuli" che, andando controcorrente, si affidano alla sua competente esperienza. Per loro e per molti altri è "Mesciu Cicciu". Unico titolo che lo inorgoglisce! Titolare di una piccola impresa individuale di muratura, è questa la professione che garantisce il sostentamento a lui ed alla sua famiglia, in aderenza all'antico adagio oraziano, per cui "carmina non dant panem".
Ha scritto vari volumi e ha firmato numerosissimi apprezzati contributi a carattere storico, artistico, antropologico e teologico per opere miscellanee e riviste cartacee e telematiche.
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12 pensieri su “San Gaetano, la Provvidenza e il cristiano cinismo di Terra d’Otranto”
Caro Don Ciccio,
San Gaetano da Thiene il Santo della Provvidenza, fondatore del Monte di Pietà di Napoli (attuale Banco San Paolo – Banco di Napoli), iniziatore della devozione alla Croce di Cristo, ideatore degli Ostensori ecc…
Un grande santo che la memoria sta dimenticando e che tu ci hai riportato alla mente. Grazie!
E già, Vincenzo caro! Oggi è passato di moda… Per dirla con un antico detto popolare: “A santu ecchiu no si dduma lampa!”. Straordinaria figura, tutta da riscoprire. Un affettuoso saluto.
Ah, don Ciccio nostro, mi hai ricordato i miei vent’anni nella vicentina Thiene, dove mi pare che San Gaetano non fosse tanto invocato come da noi. E già, siamo nella prosperosa terra del Nord Est distante anni luce dalle assolate campagne del Sud! Auguroni a tutti i Gaetano!
Ciao a tutti,sono un siciliano di Santo Stefano Medio in provincia di Messina.
Qui veneriamo San Gaetano da più di 300 anni e vi posso assicurare che la gente con la sua devozione verso questa figura di Santo,alla sua provvidenza ci crede e crederà per sempre.
ciao ha tutti sono gaetano da giovinazzo (ba) sono nato ha bitonto nel 1947 e solo nel 2009 ho trovato grazie internet la foto di San Gaetano sono molto felice.
stamattina a radio oreb ho ascoltato parole sante su questa figura da dei consacrati a gesù e ora mi basterebbe che la provvidenza resa tangibile in una persona desse un impiego al mio edoardo d’ora in poi pregherò anche questo santo che interceda presso il buon dio a mio favore perchè quello che chiedo sono certa che è conforme alla Sua volontà e non resterò delusa ancora per molto. Cari saluti
salve…sono una napoletana proprio dove è posto il corpo di s gaetano…qui è molto rispettato e onorato i napletani mai dimenticano la fede e la devozione al santo della provvidenza..che DIO CI BENEDICA
Scopro dopo una confessione, che S.Gaetano è il santo della provvidenza!
Da oggi sò a chi rivolgermi, in questi momenti così bui della mia vita.
Un saluto da Napoli.
San Gaetano, patrono delle città di Lizzano (TA) e Monteparano (TA). Gode di grande venereazione nel tarantinoe in particolare in questi due paesi, liberati dalla peste nel ‘600 proprio dall’allora Beato Gaetano.
A Lizzano vi è una devozione davvero molto forte verso questo santo che tanti e tanti miracoli e grazie ha elargito alla nostra popolazione. San Gaetano, prega per noi.
A proposito del santo della Provvidenza vi segnalo che a Tutino antichissimo borgo del comune di Tricase vi é una Chiesa dedicata a san Gaetano e una bellissima effige lignea di scuola napoletana del settecento. Interessante il cappellone a Lui dedicato prima della canonizzazione e le storie di miracoli legate ad uno dei Santi più popolari del meridione.
Complimenti per il bellissimo sito.
Caro Don Ciccio,
San Gaetano da Thiene il Santo della Provvidenza, fondatore del Monte di Pietà di Napoli (attuale Banco San Paolo – Banco di Napoli), iniziatore della devozione alla Croce di Cristo, ideatore degli Ostensori ecc…
Un grande santo che la memoria sta dimenticando e che tu ci hai riportato alla mente. Grazie!
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E già, Vincenzo caro! Oggi è passato di moda… Per dirla con un antico detto popolare: “A santu ecchiu no si dduma lampa!”. Straordinaria figura, tutta da riscoprire. Un affettuoso saluto.
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Ah, don Ciccio nostro, mi hai ricordato i miei vent’anni nella vicentina Thiene, dove mi pare che San Gaetano non fosse tanto invocato come da noi. E già, siamo nella prosperosa terra del Nord Est distante anni luce dalle assolate campagne del Sud! Auguroni a tutti i Gaetano!
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Ciao a tutti,sono un siciliano di Santo Stefano Medio in provincia di Messina.
Qui veneriamo San Gaetano da più di 300 anni e vi posso assicurare che la gente con la sua devozione verso questa figura di Santo,alla sua provvidenza ci crede e crederà per sempre.
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Benvenuto, Giacomo! Quello che scrivi può solo farci piacere. Un caro saluto dal Salento.
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ciao ha tutti sono gaetano da giovinazzo (ba) sono nato ha bitonto nel 1947 e solo nel 2009 ho trovato grazie internet la foto di San Gaetano sono molto felice.
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Vi ringrazio e chiedo l’intercessione di San Gaetano per la guarigione di mio marito affetto da una gravissima malattia.
Affettuosi saluti
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stamattina a radio oreb ho ascoltato parole sante su questa figura da dei consacrati a gesù e ora mi basterebbe che la provvidenza resa tangibile in una persona desse un impiego al mio edoardo d’ora in poi pregherò anche questo santo che interceda presso il buon dio a mio favore perchè quello che chiedo sono certa che è conforme alla Sua volontà e non resterò delusa ancora per molto. Cari saluti
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salve…sono una napoletana proprio dove è posto il corpo di s gaetano…qui è molto rispettato e onorato i napletani mai dimenticano la fede e la devozione al santo della provvidenza..che DIO CI BENEDICA
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Scopro dopo una confessione, che S.Gaetano è il santo della provvidenza!
Da oggi sò a chi rivolgermi, in questi momenti così bui della mia vita.
Un saluto da Napoli.
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San Gaetano, patrono delle città di Lizzano (TA) e Monteparano (TA). Gode di grande venereazione nel tarantinoe in particolare in questi due paesi, liberati dalla peste nel ‘600 proprio dall’allora Beato Gaetano.
A Lizzano vi è una devozione davvero molto forte verso questo santo che tanti e tanti miracoli e grazie ha elargito alla nostra popolazione. San Gaetano, prega per noi.
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A proposito del santo della Provvidenza vi segnalo che a Tutino antichissimo borgo del comune di Tricase vi é una Chiesa dedicata a san Gaetano e una bellissima effige lignea di scuola napoletana del settecento. Interessante il cappellone a Lui dedicato prima della canonizzazione e le storie di miracoli legate ad uno dei Santi più popolari del meridione.
Complimenti per il bellissimo sito.
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