Archeologia, Architettura, Storia

Sua Maestà la Torre del Fiume

di Paolo Marzano

La torre Fiumicelli in una ricostruzione di Paolo Marzano
La torre del Fiume in una ricostruzione di Paolo Marzano

Ecco ‘Sua Maestà’ la Torre del Fiume, oggi nota come le Quattro Colonne di Santa Maria al Bagno (Nardò). Proprio così, la nostra torre costiera, ritorna a quella che doveva essere la sua cinquecentesca bellezza prima del crollo delle cortine laterali (molto probabilmente dovuto a eventi tellurici come quello del 1743, più che ad attacchi provenienti dal mare).

L’esperimento di “ricostruzione” è stato effettuato dallo scrivente, responsabile dell’Osservatorio sulla città.

Secondo notizie provenienti da più fonti e relative alle caratteristiche delle torri per la difesa contro le incursioni provenienti dal mare, queste strutture avevano all’intorno un terreno loro annesso di circa 60 passi di raggio e una via di accesso verso centro abitato più vicino.

Molte torri marittime avevano la caratteristica della forma quadrangolare probabilmente per rendere più efficace la difesa: le artiglierie, infatti, erano piazzate su quasi tutti i lati.

Per ovvie ragioni di sicurezza le torri marittime erano prive di ingresso alla base, quindi a esse si accedeva dal piano superiore tramite una scala lignea che veniva abbassata dall’interno solo in presenza di amici; (l’imponente scala di pietra della torre di Porto Cesareo, per esempio, fu realizzata, infatti, quando era ormai da tempo cessata ogni minaccia sia dal mare e sia da parte dei briganti provenienti dall’entroterra).

Ogni torre possedeva anche una cisterna che raccoglieva le acque piovane dal lastrico solare, ed essa era situata sotterranea al centro della base della struttura che, non essendo colma di pietrame, offriva un ampio vano al pian terreno. Altre volte, invece, la cisterna era collocata all’esterno, quasi sempre nello spessore del muro di basamento. Le torri che si incontrano lungo il litorale neretino, situate su costa bassa e scarsamente difendibile, si presentano imponenti e possenti.

La torre Fiumicelli nella sua originale maestosità (ricostruzione di Paolo Marzano)
La torre del Fiume nella sua originale maestosità (ricostruzione di Paolo Marzano)

Si tratta di una architettura strategicamente funzionale, per lo spessore delle mura, ma anche per la realizzazione della scarpa, che all’esterno offre un’inclinazione di verso opposto a quella delle caditoie realizzate in controscarpa.

L’interpretazione della Torre Fiume è ricavata sulla base di antichi documenti fotografici, ma soprattutto tenendo in considerazione particolari architettonici relativi alla costruzione strategica militare. Questi indizi sono stati utili, finalmente, per tentare un recupero ‘visivo’ della torre.

La finalità del lavoro esposto è quella di permettere ai salentini un confronto con la realtà di oggi; come possessori di un paesaggio tanto unico quanto delicato, ci si augura che comprendano sempre più la stretta unione che li accomuna a un territorio che rappresenta un tesoro da preservare a ogni costo.

*Responsabile dell’ “Osservatorio sulla città

2 pensieri su “Sua Maestà la Torre del Fiume”

  1. Gratitudine e condivisione per il lavoro svolto e per i suoi contenuti culturali, tanto più utili e necessari in un momento in cui la cieca propensione per la produzione di profitto stravolge la natura essenziale di una regione e di una popolazione spostando ogni intenzione alla produzione di energia (carbone, nucleare ecc.). Quando anche la Puglia avrà raggiunto le condizioni della Calabria forse ci si renderà conto che la maggiore ricchezza è la difesa del territorio e la sviluppo di un turismo non distruttivo. Ma sarà troppo tardi, anche perchè purtroppo la logica del profitto è matrigna della delinquenza organizzata!

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