Territorio

La mediterraneità del paesaggio Salentino

Italian vineyard (foto di Gianfranco Budano)

Imponenti ulivi secolari che affondano le radici nella terra pietrificata, immense distese verdeggianti di vitigni autoctoni, terrazze assolate occupate da fichi e tabacco messi ad essiccare, spalliere di spinosi e succulenti fichi d’India fucsia ed arancioni, muretti a secco adornati da capperi e rovi che si rincorrono, antiche masserie le cui pareti calcaree si stagliano nell’azzurro del cielo, torri guardiane sul mare, chiese barocche, edicole devozionali, feste patronali, ritmi incalzanti di pizzica e preghiera: è questo il Salento, l’estremo lembo del tacco d’Italia, la penisola battuta dal vento e scaldata dal sole, dai cui mediterranei paesaggi sgorgano preziosi fiumi di vellutati oli e di corposi vini, testimoni della ricchezza di un territorio apparentemente arido.

Fashion house (foto di Gianfranco Budano)

Un Salento “figlio” dell’antica Terra d’Otranto; un luogo amministrativamente compatto, eppure paesaggisticamente vario. Con il passare del tempo la regione ha assunto nuove sembianze, diversificando le sfumature delle sue essenze, tanto che è possibile distinguere tra Salento brindisino, leccese e tarantino. Il substrato è comune, non altrettanto per il sostrato, modellatosi grazie all’apporto delle genti e alle specifiche condizioni ambientali.

Appuntamento a lunedì con “Il Salento brindisino” (ndr).

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