di Antonella Miccoli Il nuovo aspetto di alcuni territori salentiniIl Paesaggio: è un’area, così come è percepita dalle popolazioni, la cui caratteristica è il risultato dell’azione e dell’interazione di fattori naturali e/o umani
Così recita la Convenzione Europea del Paesaggio, riconoscendo a quest’ultimo natura antropica.
In altri termini, il paesaggio come prodotto sociale, come bene culturale dinamico teatro dell’azione umana. E già, perché è sempre l’uomo a decidere il da farsi. Continua a leggere “Fotovoltaico? Con giudizio grazie!”
Sui salentini che , dopo morti , fanno ritorno a Leuca col cappello in testa, esiste una poesia di Vittorio Bodini dal titolo Finibusterrae, che fa parte della raccolta Dopo la luna. Cito i versi immediatamente precedenti, e quelli in questione:
Il fanale d’ un camion,
scopa d’apocalisse, va scoprendo
crolli di donne in fuga
nel vano delle porte e tornerà
il bianco per un attimo a brillare
della calce , regina arsa e concreta
di questi umili luoghi dove termini,
meschinamente , Italia, in poca rissa
d’acque ai piedi di un faro.
E’ qui che i salentini dopo morti
fanno ritorno
col cappello in testa.
Un’opera inedita del Caravaggio sarebbe stata scoperta in occasione del quarto centenario della morte dell’artista, Michelangelo Merisi. Cita la prima pagina L’Osservatore Romano, nell’edizione di domenica 18 luglio. Un Martirio di San Lorenzo ritrovato a Roma tra le proprietà della Compagnia di Gesù sta affascinando i critici d’arte e sembra avere i crismi per un’attribuzione che, va detto, aspetta ancora la garanzia dell’ufficialità, scrive il quotidiano. Continua a leggere “Scoperto forse un nuovo Caravaggio?”
Giuseppe Ferraro è un provetto pittore e decoratore di Acquarica del Capo il cui pennello è la trasmutazione della sua stessa bocca intenta a parlarci del Salento. Un Salento raccontato per immagini senza la presunzione di possedere un personale stile artistico perché lui non vuole impressionare o erigersi ad artista ma solamente dipingere il Salento con semplicità e vivacità di colore.
Vuole così esprimere il calore generoso degli uomini di questa terra e del suo sole che costantemente ravviva e scandisce i ritmi di una favolosa natura. In tutte le sue produzioni troviamo spessissimo pajare, pennule di pomodori, fichi e limoni, tamburelli con la taranta, e persino imbrici e chianche di pietra leccese. Non rari i manufatti in argilla e piani di legno che diventano il posto ideale sul quale dipingere al posto dell’usuale tela. Continua a leggere “Raccontare il Salento con uno stemma: il “Sallentum” di Giuseppe Ferraro”
Un laboratorio “estivo” nel Castello di Acaya, dal 30 luglio al 6 agosto
Roberto Quarta e Paolo Marzano
Paolo Marzano e Roberto Quarta mantengono la promessa. Siamo alla terza edizione dell’EIFF (Ecologico International Film Festival) di Nardò e s’inizia alla grande. L’appuntamento è per il 30 luglio alle 18 presso il Castello di Acaya, con un importante seminario che parla del futuro prossimo dal titolo “Le tecnologie sostenibili attraverso l’arte”, imperdibile per chi dell’arte vuole scoprire le possibili evoluzioni future. Ospiti il Prof. Paolo Atzori della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano, il Prof. Giuseppe Gigli del NNL (Laboratorio di Nanotecnologie dell’Università del Salento), introdurrà il Prof. Giampiero Mele del Politecnico Milano con l’intervento: “Acaya da terra nuova medievale a fortezza del Rinascimento contemporaneo.” Continua a leggere “Un laboratorio estivo nel Castello di Acaya”
Tramonto salentino (ph. Gianfranco Budano)
Ho le mani sporche di terra, per la verità non solo quelle; la mia faccia è intrisa di sudore, seguo mio padre a fatica, ho appena quattordici anni, ma il corpo già sufficientemente robusto. Insieme coltiviamo un vigneto, sicura fonte di sostentamento per la nostra famiglia. Odore di brina e solfato di rame, rimedio necessario contro la peronospora; se attecchisse perderemmo tutto il raccolto.
Il sole è ancora basso all’orizzonte ma irradia già la prima luce; i calli sotto il palmo della mano mi fanno male, l’aria è fresca nonostante l’afa patita in casa durante la notte appena trascorsa. Io porto l’acqua color verderame, che schizza sui miei pantaloni: ne sono imbrattati; mio padre irrora le fronde. Su e giù per l’immensa estensione del vigneto, passo dopo passo, per ore, fino a quando il sole alto non ci costringe a desistere. Continua a leggere “Eolico spa”
Chiesa di S. Francesco d'Assisi a Gallipoli (da Wikipedia)
1. Chiese di Gallipoli
Gradita la voce dell’acqua a chi è oppresso da nere sabbie, gradito il ricordo della riviera Nazario Sauro, dov’è la chiesa di San Francesco d’Assisi di Gallipoli, la chiesa del Malladrone, curva di luce nel tramonto, una delle tre sorelle chiese, a pochi passi l’una dall’altra, ciascuna con la loro livrea di carparo, miele e oro scuro.
Le Chiese di Gallipoli da sempre guardano in faccia il mare , poggiano sulle dodici colonne che sorreggono l’isola e guardano costantemente all’orizzonte per accompagnare i propri figli in mare, per sorvegliare il viaggio breve dei pescatori, o il lungo viaggio degli emigranti e dei guerrieri, viaggi dell’incertezza, della fralezza, della caducità dell’uomo, ma anche viaggi di una promessa di pace, benessere prosperità, viaggi della speranza, e del bisogno di stabilità, serenità, terraferma. Continua a leggere “Gallipoli, il Malladrone e Gabriele D’Annunzio”
C’è un mondo diverso tra le pieghe del passato. E’ un mondo completamente scomparso, in cui i ragazzi portano i capelli tendenzialmente lunghi e un po’ gonfi e indossano pantaloni aderenti che tendenzialmente svasano in basso. Hanno anche maglioni aderenti, da cui spuntano colli di camicia sproporzionati. Quelli che portano gli occhiali, ostentano montature di metallo (meglio se “a goccia”) ed hanno le lenti (bianche o leggermente colorate) sporche di forfora. E le ragazze? E’ strano, ricordo vestiti e pettinature, ma non riesco a descriverli. So solo che quando una ragazza è carina le si perdona tutto (anche un vestito o una pettinatura) e quindi… Continua a leggere “La vita ai tempi del Progressive”
In queste torride giornate salentine, l’unico refrigerio è l’acqua: un bicchiere di liquido trasparente e insapore, ma fresco, che rigenera le cellule abbrustolite del cervello e del corpo. Poi c’è la doccia, quella che ti dà la sensazione di rinascere e di toglierti di dosso la melassa che l’alto tasso d’umidità ha spalmato sulla pelle e che non ti consente di infilarti magliette e pantaloni senza incollarsi.
S_CULTURE SOSTENIBILI con l’EIFF al Castello di ACAYA (Le)
L’Ecologico International Film Festival (EIFF) quest’anno parte da Acaya il 30 luglio e proseguirà nel corso dell’estate con tappe in diversi luoghi del Salento. Il Festival, infatti, sarà presente a Galatone, a Ostuni e a Nardò con un programma, che comprende cinema e arte contemporanea. Il 30 luglio il festival si aprirà con la collettiva d’arte contemporanea S_CULTURE SOSTENIBILI. “Pensiamo che la sostenibilità sia una parola vuota fino a che non avremo consapevolezza del valore dell’amore verso il nostro Pianeta – dice Roberto Quarta Direttore Artistico dell’EIFF – e solo quando ci sarà una Cultura Sostenibile passeremo dall’uso indiscriminato delle risorse della Terra, ad abitudini di consumo più rispettose dell’ambiente”. Continua a leggere “S_Culture sostenibili con l’EIFF”
II Edizione Rievocazione storica “In un tempo antico il fuoco e la passione fermarono i Turchi” Le associazioni culturali Petra, Teatro e Vita e l’Amministrazione comunale di Torre S. Susanna, con la consulenza storica del dott. Antonio Trinchera, presentano la II edizione dell’evento culturale L’INCENDIO della TORRE, che si terrà il 5 agosto 2010, alle ore 20.30, sempre nella masseria Arciprete dell’azienda Stasi.
Una rievocazione che ha come riferimento storico la metà del ‘500. Il territorio salentino, in quel periodo era stato già protagonista di assalti ripetuti da parte di Turchi che nel 1480 avevano assediato Otranto, ma che non avevano risparmiato molti altri centri costieri, porti, ed aree abitate prossime al mare. Continua a leggere “L’incendio della torre”
Il saggio di Tonino Filomena e Cosimo Marseglia costituisce non una chiave di lettura e tanto meno l’interpretazione, ma il tracciato di una storia trascritta grazie alla epistemologia delle fonti. La struttura dei capitoli permette di individuare un percorso cronologico dei fatti, ben narrati e ricostruiti a mosaico.
Già dai primi capitoli è possibile recuperare il ruolo che ha avuto la Terra d’Otranto, filtrando le alleanze e le tragedie della Guerra dei Trent’anni, fino a giungere alle celebri avventure dei corsari. Il pericolo turco rappresenta il contatto con il popolo ottomano e quindi lo scontro; esso ci aiuta a definire un territorio che da un lato ha subìto e dall’altro ha saputo anche resistere. Continua a leggere “Attacco a Maruggio”