Personaggi, Saggio, Storia

Achille Starace e la morte gloriosa

Achille Starace

1.L’uomo che inventò lo stile fascista.

In quella fredda primavera milanese del 1945 (l’inverno non sembrava mai finire e non c’erano più merli a fischiare sugli alberi), un uomo non più giovane (aveva cinquantasei anni), ma ancora integro, agile e affilato come un pugnale, era disciplinatamente in coda alla fila delle mense di guerra, i tavoli collettivi istituiti dal comune di Milano. La fila era, come sempre, molto lunga, ma lui aspettava il suo turno con infinita pazienza. Pensava che forse non era inutile tanta fatica, tanta umiliazione, tanta tristezza, tanta solitudine, tanto dolore. Qualcosa sarebbe pur accaduto, prima o poi. Continua a leggere “Achille Starace e la morte gloriosa”

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Ambiente, Territorio

Commerciare foglie d’uva con l’Arabia Saudita

di Antonio Bruno
Colours for my mind
A voi che dall’albero della vita cogliete le foglie e trascurate i frutti“. (Silvano Agosti) la frase con cui Fabio Volo apre il suo libro E’ una vita che ti aspetto.

Il Direttore dell’ Istituto per il Commercio Estero di Bari Dott. Giuseppe Lamacchia ha convocato un gruppo di lavoro per organizzare un importante esportazione di foglie d’uva a Riyad in Arabia Saudita. Grandi assenti proprio i produttori d’uva da tavola. In questa nota una proposta al Dott. Lamacchia per ottenere una partecipazione di questa importante categoria. Continua a leggere “Commerciare foglie d’uva con l’Arabia Saudita”

Antropologia culturale, Scrivere il Salento, Storia, Tradizioni

Vecchi merletti

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Donne al lavoro di ricamo (Arch. T. De Simeis)

Apro una vecchia cassapanca nella casa dei nonni. La stanza è in penombra, la luce fioca di una giornata di fine maggio, rende più magico il mio impatto con quello scrigno di ricordi, come se, protetta da quel chiarore indiscreto, conservasse il mistero di ciò che contiene.

Continua a leggere “Vecchi merletti”

Cultura salentina, Personaggi

Il teatro dialettale leccese: Raffaele Protopapa

di Federico Capone

Sarebbe riduttivo, parlando di leccesità, non fare almeno un cenno al teatro dialettale che, a scanso di equivoci, non è teatro di colta accademia, di richiami a grecità remote e orientato, per mezzo dello sperimentalismo, verso un futuro altrettanto remoto. Continua a leggere “Il teatro dialettale leccese: Raffaele Protopapa”

Poesia

Storia de ‘nu ‘nziddru

© Stefano Cacciatore

‘U vidi ddru ‘nziddru ‘mpisu
a quiru fiuru piccinnu jancu e giallu?
Ddru ‘nziddru ca luce comu l’oru allu sule
tocca dice grazie sai a cine?
Continua a leggere “Storia de ‘nu ‘nziddru”

Bibliografia, Recensioni, Saggio, Territorio

La guerra del vino

Settembre 1957, nord Salento: «il popolo si infiammava facilmente all’epoca!» sbotta mio padre sollecitato dalle mie domande. Ho appena finito di leggere La guerra del vino, e appena finito di scoprire che ingiustizie, soprusi e, purtroppo, anche eccidi perpetrati da uomini delle istituzioni italiane hanno fatto parte del nostro vissuto e del nostro territorio in tempi molto recenti. Continua a leggere “La guerra del vino”

Arte, Pittura

Anteri tra simboli e cromie

© Mimmo Anteri: Argonauta (Acrilico 140x140)

Mimmo Anteri è nato a di Grottaglie, la città del vino e delle ceramiche, ma vive ed opera a Gallipoli, sul mare e si vede dai soggetti che dipinge; è, insomma, un pittore splendidamente mediterraneo e di estrema raffinatezza formale, un pittore che ha una sua cifra segreta, una grazia, che fa apparire tutto lieve e facile quel che noi vediamo impresso sulla tavola, come avviene quando vediamo un danzatore lieve come una farfalla, forte come un arco teso, che si è spezzato le ossa mille volte in segreto prima di presentarsi al pubblico. Continua a leggere “Anteri tra simboli e cromie”

Poesia, Scrittori salentini

Un buco nell’anima

© Mimmo Anteri: Pensiero blu (acrilico su tavola cm 100x100)

Liquida e lucida, sapida e rapida; e tutt’altro che furtiva gli scendeva la lacrima, sfiorandogli l’ala del naso, per poi buttarsi giù, a capofitto, verso il baratro. Continua a leggere “Un buco nell’anima”

Ambiente, Territorio

L’olio di Gallipoli per illuminare, tessere e per fare il sapone

di Antonio Bruno

Scrive il dottore agronomo Attilio Biasco: “Gallipoli, quantunque non avesse un porto, ma una rada mal sicura, protetta soltanto da uno scoglio poiché il porto di Gallipoli fu costruito dopo il 1840 in esecuzione del Decreto Reale 24 luglio 1830, divenne un importante centro d’imbarco degli oli che si riversavano nella città non solo dalla Terra d’Otranto, ma anche dalla parte meridionale della limitrofa terra di Bari”. Continua a leggere “L’olio di Gallipoli per illuminare, tessere e per fare il sapone”