A breve distanza dalla sua ultimo impegno letterario, Paolo Vincenti presenta un nuovo e pregevole lavoro dal titolo “Nero Notte. Romanza d’amore e morte” (Ediz. Libellula, 2013).
Un racconto e un diario poetico insieme attraverso i quali il Vincenti descrive, con grande abilità narrativa, le crisi profonde suscitate dai tormenti dell’animo umano. Tutti i personaggi della romanza, difatti, sono travolti dall’angoscia e dalla malinconia e ciò per vite vissute costantemente in bilico tra scelte da fare oppure per decisioni rivelatesi sbagliate. I caratteri dello strazio e della sregolatezza enfatizzano la descrizione dello stato emozionale di tutti i personaggi e in particolare quello del protagonista, Ermanno, pittore e scrittore la cui smoderatezza è tanta quanta la sua inquietudine.
Quello che descrive il Vincenti è un mondo inconscio, noir per certi aspetti, proiettato nella vita notturna di una città immersa nel silenzio dei palazzi e delle piazze, deformata da pensieri spesso allucinati dall’alcool e il tutto, in un inesorabile scorrere del tempo che, feroce e freddo, brucia i giorni e la vita.
Questo nuovo libro di Paolo Vincenti è, certamente, il suo miglior prodotto letterario nel quale è indubbia l’esistenza, durante la stesura, di spunti autobiografici sapientemente rielaborati. L’autore, pertanto, dimostra di aver raggiunto un’eccellente maturazione narrativa attraverso la quale è capace di suscitare nel lettore una grande tensione emotiva.