Karl Pavlovich: Ritratto del conte Perovsky (lo scrittore Anton Pogorelsky) – olio su tela, 136×104, The State Hermitage Museum
Lei domanda se i suoi versi siano buoni. Lo domanda a me. Prima lo ha domandato ad altri. Lei guarda all’esterno, ed è appunto questo che ora non dovrebbe fare. Nessuno può darle consiglio o aiuto, nessuno. Non v’è che un mezzo. Guardi dentro di sé. Si interroghi sul motivo che le intima di scrivere; verifichi se esso protenda le radici nel punto più profondo del suo cuore; confessi a se stesso: morirebbe, se le fosse negato di scrivere? Questo soprattutto: si domandi, nell’ora più quieta della sua notte: devo scrivere? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice “IO DEVO” questa grave domanda, allora costruisce la sua vita secondo questa necessità. (…) Un’opera d’arte è buona se nasce da necessità. (…) Guardi dentro di sé, esplori le profondità da cui scaturisce la sua vita. Rainer Maria Rilke da ”Lettere a un giovane poeta”
Giuseppe De Nittis: L’amazzone al Bois de Boulogne, (1874 -1875 Olio su tela)
Fervìa, scattariscjiannu, an tra ddru vasu
E troni e furmini li ‘ssiane ‘e ‘ntru nasu
‘U core sou feritu minava sangu’ viu:
Ddra storia l’era ccisu, de veru, santu Ddiu! Continua a leggere “L’amore è ‘n’artalena”
Pasquale Scarciglia: Qui Salento (Olio su tela 70×120 cm)
…”Il futuro dell’architettura è legato ad una diversa interpretazione della realtà, al successo di ideali diversi; ad una più profonda coscienza sociale e ad una maggiore integrità individuale. Solo a queste condizioni potrà essere promossa quell’integrazione, di un intero popolo con la sua terra, che, da una realtà economica mistificante, condurrà verso la libertà, mentre il lavoro, il denaro, la terra, gli edifici non saranno più intesi come puri oggetti di speculazione”…
1953, F.Ll.Wright (1867-1959)
F.Ll.Wright visionario e geniale architetto, scomodo per la storiografia ufficiale ma cannibalizzato ad uso e consumo dalla cultura ufficiale nei momenti di transizione, non ha mai smesso fino all’età di 91 anni di sognare il suo futuro realizzando opere di architettura che hanno dato linfa vitale a più generazioni di uomini e progettisti. Continua a leggere “Il territorio-Salento tra natura e architettura”
Studiare la Natura in tutte le sue espressioni è quanto di più edificante e istruttivo possa esserci. E le varietà degli animali, la diversità dei loro recettori sensoriali, il loro misterioso linguaggio e comportamento, mi affascinano e sconcertano. Anche il mondo degli insetti riserva incredibili sorprese e basta osservare la società delle api o delle formiche per capire come essi siano dotati di un’intelligenza e di un’organizzazione sociale a volte veramente invidiabili. Continua a leggere “Il Geco”
Scaricare le foto, alleggerire la memoria: il rituale, a vacanza finita, è sempre lo stesso. Trasferire da strumento a strumento, creare cartelle da datare e da riporre. “Visualizza come presentazione” e in un attimo sullo schermo del pc tutto si amplifica. I pixel ingigantiscono momenti che sono già ricordi, fino all’ultimo scatto, il click al Castello di Corigliano illuminato dalla luna.
Caravaggio, Narciso (1594-'96). Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica
Eisoptrofobia. È questo il complicatissimo vocabolo clinico che indica la paura degli specchi, quella persistente e ingiustificata fobia dell’oggetto in quanto tale e del vedere la propria immagine riflessa in esso. Naturalmente presente in qualche soggetto, può però derivare anche da una particolare esperienza traumatica vissuta nel corso della fanciullezza. Questa stravagante patologia, infatti, si configura assai spesso come il punto di convergenza tra psicosi e superstizione, proprio come si può riscontrare in un’antica credenza popolare salentina. Continua a leggere “La paura dello specchio nelle credenze popolari del Salento”
di Mina Borrelli Rocco Forgione: Saggio 70×100 olio su tavola 2008
L’anima mia si propaga nella tua carne
come contagio lento ma ineluttabile. Continua a leggere “L’anima mia”
Pasquale Urso: A carte – olio su tela – cm 80 X 60 – anno 2002
Ulìa canuscu li secreti cchiu secreti du celu
allu puntu cchiu vàutu da notte e da mmane,
an capu alle stiddre de veru cchiu luntane,
dopu l’urtima galassia de ddru niuru velu. Continua a leggere “Ulìa canuscu”
Il metodo Stamina di cui oggi vorrei argomentare, è un controverso trattamento terapeutico a base di cellule staminali creato da Davide Vannoni che, stranamente, non è né un medico né un biologo, ma un professore associato di psicologia generale presso il corso di laurea in filosofia dell’Università di Udine (“Relata refero” Wikipedia). Continua a leggere “Sul metodo Stamina”
Assoluzione al tumulo. Ultima parte della Missa da requiem, secondo il rito tridentino (Disegno d’epoca)
La nostra epoca è l’età delle perifrasi. Il cieco è diventato non vedente, il sordo non udente, lo spazzino operatore ecologico, il portatore di handicap diversamente abile. Così pure, ritenendo un’offesa il termine vecchiaia, lo si è sostituito con “terza età”… come se un espediente letterario possa cambiare la realtà delle cose. Ma è la parola morte ad essere stata bandita, più di ogni altra, dal vocabolario corrente!
Eppure scienza e tecnologia, con i loro deliri di onnipotenza, si infrangono contro l’inesorabile decadimento fisico di ogni essere vivente. Si camuffano vecchiaia e malattia, ma la morte è impossibile nasconderla. Continua a leggere “Il mistero della morte”