Tischbein: Ritratto di Goethe nella campagna Romana
…io volevo solo essere me stesso, volevo solo stare seduto davanti casa a guardare crescere la sera, finire di bere l’ultimo bicchiere prima di spegnere la luce e dare il bacio ai miei figli per la buonanotte,Continua a leggere “…non sono un poeta…”
… E ‘n ancilu ‘zzurru, de russu vistuta, Du Celu alla terra ‘nu giurnu è catuta: Tinìa ddru surrisu e ddri moti ngarbati, Ca puru ca ngiri mill’anni passati, Continua a leggere “L’ancilu ‘zzurru”
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio? (Kahlil Gibran)
di Riccardo Viganò
Frammento di piatto con stemma dei Protonobilissimo, dagli scavi nel palazzo del Principe, XVI secolo. Muro Leccese, Museo del Palazzo del Principe
Lo stile ceramico detto compendiario, secondo la definizione dello studioso faentino G. Ballardini, perchè riassuntivo e sommario nel tracciare le raffigurazioni, è presente dalla seconda metà del Cinquecento. Il protrarsi di canoni pittorici rinascimentali che privilegiavano soluzioni formali bidimensionali, con dettagli anatomici e la ridondanza decorativa, rappresenta il maggiore ostacolo all’affermarsi della sommaria descrizione delle figure, che il tratto abile e deciso del pittore del “compendiario” proponeva. Continua a leggere “Tre esemplari ceramici in stile compendiario di produzione neretina”
Riuniti e osservati insieme, i video e i lavori fotografici di Schirinzi si rafforzano a vicenda riaffermando quell’estetica della visione accidentata, sospesa tra il racconto biblico e la drammatica attualità, tra il Diluvio Universale e i viaggi disperati dei migranti che cercano, sbarcando sulle nostre coste, un futuro migliore. Continua a leggere “Carlo Michele Schirinzi: La ballata del naufrago”
Come da autorizzazione dell’autrice/amica, vi invio una poesia di Nella Piccinno Marassi, che ho scelto dal suo “Poesie dal mio quaderno”, edito da Erreci Edizioni, Maglie, 1987. Si tratta, a mio modo di pensare (e non solo, visto che anche il compianto Claudio Micolano fu sorpreso molto positivamente da questa prova – anzi ci rimase di stucco-) di un elaborato di notevole spessore, un vero piccolo capolavoro: basti ricordare che nasi e mani ed altro che si toccano (ma con diversi epiloghi) li andremo a ritrovare nella poesia “Maniera” di Erri De Luca, facente parte della raccolta “L’ospite incallito” pubblicata nel 2008 presso Einaudi, 21 anni dopo. Scrivo ciò per sottolineare l’originalità dello spunto della Nostra (ma di questo spero di scarabocchiarne in un possibile commento alla lirica sulla nostra rivista)
La manifestazione, che vede protagonista la poesia recitata dagli autori, è organizzata dall’associazione “Pro Loco UNPLI di Bisceglie” in collaborazione con il gruppo “I Poeti della Vallisa” di Bari. Continua a leggere “La notte è l’ora giusta”
L’utilizzo del termine “cultura” è di frequente sfruttato per costituire la base ideologica di una comunità che, per vari motivi, sente la necessità di inquadrare le caratteristiche tipiche della propria identità. Quando essa è considerata come un bene minacciato che deve essere preservato – impulso particolarmente accentuato nei momenti di crisi sociale – il passo per alimentare e legittimare sentimenti nazionalistici deviati è molto breve. Una strumentalizzazione del concetto, quindi, è un elemento di rischio che ogni società dovrebbe saper evitare per il bene di se stessa e per il suo progresso.