di Lucio Causo
Il fascicolo del 1952 della Lectura Dantis dell’editore Carlo Signorelli, col commento del V canto dell’Inferno di Antonino Pagliaro, è ricco di una bibliografia di autori che hanno studiato la dottrina visionistica dell’oltretomba: ad essi non sfugge l’influenza dei testi islamici che si riscontrano nella letteratura occidentale.
Verso la 2^ metà del VI secolo, nel libro di Artàk Viràz è descritto il viaggio di un uomo che visita l’inferno e il paradiso, in compagnia di angeli e nel 1920 a Bombay il dottor Jivanji Jamshedji (1854-1933), studioso indiano, pubblica una sua raccolta che rivela la visione di Dante tratta dalle opere iraniche. Continua a leggere “Maria Corti da Milano al Salento”