
…il fumo sale dritto tra le tende di cotone
e la luna affacciata sul terrazzo di fronte,
come l’aquilone che mi portava a spasso
sulla strada dietro la scuola,
nei pomeriggi di poco inverno
fin sopra le luci dei lampioni,
sui balconi di panni contadini stesi all’ultimo sole,
in questa notte di matite spezzate
e di dita incollate dalla gommapane.
Notte di rosso malvestita e lacera,
mischia nel bicchiere ricordi alla birra antica,
notte di antologie scritte in fretta,
come graffito di amante su un muro,
notte di madre che confonde gli accenti
e chiama i suoi figli con un unico nome,
notte raggomitolata sul sacrato di una chiesa in disuso
dove le mie preghiere si fanno mani
e dita che ti cercano,
notte di prosa sgangherata e triste,
poggiata sul foglio stropicciato
che non leggerai domani,
notte solo mia e di nessun altro,
notte di tante notti,
di quando rimango sveglio
e a dormire ci mando l’anima…
Che dire di fronte ad una lettura così bella, fluida ed emozionante? Da rileggere e conservare.Veramente bella,complimenti.
"Mi piace""Mi piace"
…grazie, Anna. Sono solo dei ricordi. Masticati male e mal digeriti, ricordi di come ero e di come sono, lontano mille chilometri da quell’aquilone…
"Mi piace""Mi piace"