di Lucio Causo

Nella prima metà del 1800 già esisteva la vecchia cappella dedicata alla Madonna del Pozzo costruita da Mesciu Peppe Miggiano. Si trattava di una chiesetta molto semplice, piccola, con la volta bassa a stella; di fronte l’altare con le colonnine che servivano per sorreggere i candelabri, poi vi erano alcune colonne laterali che con i capitelli rendevano l’unica navata molto semplice ed accogliente. Tipico esempio di arte edilizia locale. Aveva l’ingresso dalla via delle Anime con un piccolo portale sul quale si poteva vedere la croce ed una specie di arco in pietra leccese per proteggere l’ingresso. Ai lati vi erano due nicchie, successivamente murate.
In quei tempi esisteva un grande culto per S. Maria del Pozzo che veniva da Capurso e si diffuse anche nel nostro territorio grazie all’opera dei Frati Alcantarini che erano noti per la loro devozione ai Re Borboni. Per un certo periodo il culto rimase circoscritto a Capurso, ma dopo la Restaurazione del 1815 si diffuse a Lecce, con la sede della Provincia Monastica di San Pasquale e nei conventi di Galatone, Squinzano, Martano e Parabita. Il Convento di Parabita, fuori dell’abitato, e sulla strada di Tuglie, fu fondato nel 1731. Il culto della Madonna del Pozzo, data la vicinanza con Parabita, si diffuse anche a Tuglie, dove i frati Alcantarini avevano ampia facoltà per la questua. E’ presumibile che anche molti tugliesi si recassero al Convento di Parabita per la confessione e la comunione pasquale. Nella Cappelletta di Tuglie vi era una statua della Madonna del Pozzo, che andò perduta. Anche nel Convento di S. Pasquale di Parabita viene venerata una statua uguale a quella di Tuglie, e questo lascia pensare che le due statue furono realizzate nello stesso periodo.
Fu nella seconda metà del 1800 che cominciarono i lavori per la costruzione della nuova Chiesa delle Anime, voluta e finanziata dal concittadino Don Vitantonio Santese nominato Arciprete dopo la morte dell’Arciprete Miggiano. Per confermare la sua fede per S. Antonio, Don Vitantonio aveva dato inizio alla costruzione di una nuova chiesa da dedicare al Santo; successivamente, quando la chiesa fu completata, almeno nelle strutture essenziali, e fu aperta al culto, decise di dedicarla alle Anime del Purgatorio. Questo atto fu testimoniato con una lapide apposta sul lato destro della porta d’ingresso, che poi andò perduta. La vecchia Cappella ipogea fu messa in disuso nel 1850 per l’inizio dei lavori della chiesa superiore e venne assorbita nel proprio corpo di fabbrica della nuova chiesa. Alla zona del presbiterio e al coro dell’Altare Maggiore fa da pavimento la copertura della Cappella della Madonna del Pozzo. La nuova chiesa che con la sua piccola facciata dava sulla via Trieste, vanta una storia, se non molto antica, certamente interessante, perché venne edificata sopra una piccola chiesa preesistente, aperta al culto dopo i lavori di restauro del 1992. All’inizio la nuova chiesa era costituita da una sola navata con tre arcate laterali che sono state costruite nel 1850.
Nel 1933, dopo quasi 50 anni, furono apportate sostanziali modifiche alla chiesa con i nuovi lavori di restauro, di ampliamento e di decorazione dell’interno, voluti da Don Vito Bacile. Diventato sacerdote fu assegnato a Tuglie, suo paese natio, e gli fu assegnata la direzione spirituale della Confraternita delle Anime. Preso possesso della chiesa progettò subito la realizzazione dei lavori sotto la direzione tecnica del geom. Oreste Primiceri. La chiesa aveva una facciata piccola e disadorna e si decise di apportare sostanziali modifiche per ampliarla ed allungarla di una arcata e di rifare completamente la facciata abbattendo quella esistente. Una lapide posta all’interno della facciata, dalla parte della terrazza, dice che a costruirla fu Giuseppe Toma nel 1933. La facciata presenta un portale in pietra leccese con la balaustra in stile barocco, il tutto riconducibile ad una forma romanico – pugliese. Alquanto fini risultano i cornicioni in pietra leccese e le due colonne che poggiano sui leoni. Messo al di sopra del portone d’ingresso, risulta interessante il bassorilievo in cartapesta della Madonna del Carmine che consegna il Sacro Scapolare a San Simone Stock, opera del maestro Raffaele Caretta di Lecce. Per realizzare l’arco sopra l’ingresso, in pietra leccese, collaborarono diverse persone: il disegno è del geom. Oreste Primiceri, l’esecuzione è dell’intagliatore Giuseppe Treglia di Maglie, mentre, come per la facciata, il costruttore fu Giuseppe Toma.
All’interno si può ammirare l’Altare maggiore, costruito nel 1935, dedicato alla Vergine del Monte Carmelo, la cui statua è collocata nella nicchia lignea posta in cima all’altare ed ha per sfondo un dipinto raffigurante una miriade di angioletti in stile liberty che cantano in coro. Questa decorazione, così come quella della volta, fu realizzata da maestranze magliesi, sotto la direzione del pittore Alfredo Greco, pure di Maglie. L’Altare maggiore è realizzato in pietra leccese, levigata e decorata da bravi scalpellini tugliesi (De Salve, Toma, Miggiano). Sono degni di rilievo gli Altari dedicati alle Anime Purganti e a S. Teodoro. L’Altare maggiore è oggi dedicato alle Anime del Purgatorio, come testimonia il bassorilievo in cartapesta del maestro Caretta, realizzato negli anni trenta. Anche la chiesa, che Don Vito Bacile voleva intitolare alla Madonna del Carmine, è rimasta sotto il Titolo delle Anime dal 1882, mentre era in costruzione.
Nel 2003 il coro angelico venne restaurato da una ditta specializzata, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza al Patrimonio Storico, Artistico e Demo-antropologico della Regione Puglia.


Come abbiamo detto, sotto la chiesa, si trova la cripta dedicata alla Madonna del Pozzo, completamente restaurata nel 1992, e che si può visitare scendendo lungo la via delle Anime, con ingresso dall’apposito portale. Nella chiesa ha sede la Confraternita di Maria SS. Delle Anime Purganti, nata insieme alla cripta sottostante. Nella Processione annuale che si tiene in luglio, durante i festeggiamenti, gli angioletti dell’Altare Maggiore sono rappresentati dai bambini del paese che precedono la statua della Madonna.
Bibliografia:
Fernando A. Panico: Tuglie, il paese e la vita, Congedo Editore, 1993
Enzo Pagliara: La chiesa e la confraternita delle Anime in Tuglie, Barbieri Editore, 1993
Gerardo Fedele : Tuglie da scoprire, guida turistica promossa dal Comune di Tuglie, 1997
Lucio Causo: Tuglie : le origini, la storia, Estratto da Note di Storia e Cultura Salentina,
XIV – 2002, Argo, Lecce
Lucio Causo – Salvatore Coppola – Ermanno Inguscio: Tuglie nel XX secolo – 2 volumi –
Edizioni E.G.S., 2004
Istituto Comprensivo Scolastico Statale di Tuglie: Andar per Tuglie, Legatoria Manna, 2007
Lucio Causo: Chiese di Tuglie, Paese Nostro, Numero Speciale, Ass. Emigrati Italiani di Bruxelles, 2008