di Titti De Simeis

Scroscia d’acqua un cielo maldestro di piogge d’estate. Odora di fresco, di notte da coprirsi appena. Tuona in lontananza tra voci di cani all’aperto, gli interni illuminati d’insonnia, di fame, di film a sonnecchiare.
Le verande parlano il silenzio di chi ascolta, di panni stesi dimenticati fradici, di gocce sui vetri, del pianto neonato di bambini e carillon. I lampioni scaldano di luce le strade inzuppate e scintillanti, le ore piccole hanno il profumo di caffè a fuoco lento.

Tornano a casa anche i gatti in amore, tra ciotole e cuscini, a far le fusa.