di Titti De Simeis

La strada si asciuga dalla gente e dal passeggio in questi luoghi che sanno dire: hanno parole, musica, un passato, un sapore, una storia, calore e colori. Selciati consunti su cui coincidono impronte e passi, silenzi e promesse.
E mentre scemano anche le voci di un giorno caldo d’afa e tuoni a scrosci, sembra non voler sfinire, ancora, la sera di panchine fresche e fontane a zampilli. Piano così, torna a casa la stanchezza a dissetarsi e svestirsi, appiccicosa di lustrini e zucchero a velo. Lo stormire lento di foglie scuote una cicala intorpidita, che si riaccende nel sonno sciroccoso della sua notte.
Uno alla volta i lampioni si abbassano, i muri ancora tiepidi riflettono danze di gechi affamati di falene e zanzare. Da una finestra aperta qualcuno tossisce, come in ascolto tra questi miei pensieri.
Molto bello. Complimenti!
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… grazie, Lucio …
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E’ sempre bello leggerti!
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… grazie 🌺
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