Arte, Pittura

Erba de ientu

di Egidio Marullo

Qualche giorno fa, come ogni giorno da un paio di mesi a questa parte facevo compagnia a mio padre ottantenne, costretto a letto da una malattia che vuole stanarlo e che lo rende incapace di muoversi. Lui che sulla sua libertà e sulla sua indipendenza ha costruito gli ultimi quarant’anni. Lui che ha vissuto gran parte della sua esistenza tra i giunchi e i salici, entrando e uscendo da canneti che solo lui conosceva. Gli ero seduto accanto mentre lui, disteso su un fianco per lenire il dolore alla schiena tentava di riposare, di dormire. Come al solito la mia compagnia non era di grande aiuto. Entrambi rompevamo il silenzio raramente, come se in quell’apnea sonora viaggiassero intrecciandosi i nostri pensieri. Farsi compagnia per noi ha sempre voluto dire condividere un silenzio, perché ci vuole molto più amore a condividere un silenzio che alimentare un gomitolo di suoni che spesso restituiscono solo parole quasi vere, artificiali o semplicemente povere e inadatte a mostrare l’essenza delle cose.

Ero lì che guadavo quel corpo ora minuto e gracile, quel corpo che un tempo era sinonimo di forza, solidità e sicurezza. Ero lì che pensavo a tutte le volte che da bambino ho afferrato quella mano nerboruta, forte ma elegante, aggraziata, decisa, risoluta ma dolce. Pensavo a quante volte avevo visto quelle mani torcere con movimenti fluidi e precisi i rami giovani d’ulivo per farne manici dei suoi cesti. Vedevo ora quelle mani cercare un appoggio, un punto d’ancoraggio per poter cambiare posizione. Quando mi sono avvicinato per aiutarlo devo aver mosso l’aria della stanza in quella mattina torrida di fine luglio. Lui ha mosso rapidamente gli occhi verso di me, poi verso il pino che si scorge dalla finestra proprio accanto al suo letto e poi ancora verso di me.

A mezza voce mi ha detto: ‘ndori de erba de ientu (sai di erba di vento). L’erba de ientu è quella vegetazione spontanea che cresce un po’ ovunque, vicino al mare o sui palazzi di pietra leccese accanto ai capperi. L’erba de ientu cresce da sola, bassa ma libera, cresce dove non c’è altro, ai bordi dei sentieri che portano al mare.

Oggi credo proprio di voler essere solo e soltanto erba de ientu…

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