di Bruno Marchi

Confuse notizie dal profondo
eruttano agli occhi visioni
d’infanzie, non una, vissute
ai tremuli bordi del mondo:
sciacalli, iene, lupi
nutriti d’ombra e riflessi del mio incerto andare
d’ogni minuto, d’ogni fine.
Cauto a non cedere, attento
a chi contava la differenza
risuonando come specchio il buio dentro.
E mani non c’erano a sorreggere
ed occhi a guardare cos’ero
e braccia a cingere la vita.
Nel sedimento del sentimento
trovo torba d’emozioni
che l’acqua chiara non c’è
eppur si vive.
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