di Nella Piccinno

Oggi è per te il mio canto alla vita.
Tu mi ricordi prati sempre verdi
e grandi corse su cavalli alati.
Ora lenisci le mie angosce Continua a leggere “Oggi è per te il mio canto alla vita”
Rivista di pensiero e cultura meridionale
di Nella Piccinno
Oggi è per te il mio canto alla vita.
Tu mi ricordi prati sempre verdi
e grandi corse su cavalli alati.
Ora lenisci le mie angosce Continua a leggere “Oggi è per te il mio canto alla vita”
di Daniela De Pascalis
Piangere tanto
ridere dopo e prima e in mezzo
perdere il respiro
e poi riprendermelo
così sarebbe servito poteva bastare
lasciarsi andare Continua a leggere “Piangere tanto…”
di Lorenzo De Donno
Il profumo, ieri, era inequivocabile. La signora che aveva lasciato spalancata la finestra della cucina stava preparando la perata. E quando si dice perata, “in Salento” ( a rrittu a nnui), si intende quella marmellata realizzata con la “piriceddha”, una piccola pera autoctona, compatta, croccante e profumata di erba verde, prodotta da alberi che fruttificano nella prima metà di luglio. Continua a leggere “La pera “Petrucina””
di Nicola G.De Donno
– a Donato Valli –
Oreste, Andrea, Tunatu,
tanti autri, e Irene e Giggi, Giggi meu,
siti vui ca muriti, o suntu jeu,
unu unu ca a lli vivi ve ne lleu, Continua a leggere “Circhiu ccantatu”
di Franco Melissano
Eppuru jata a ttie, amicu miu,
ca an celu viti sulu lu celeste,
ca bbabbi cu llu sule e ccu lla luna
e vvuli ntortijatu a lle cumete. Continua a leggere “Nascì cu sbattu senza bentu”
di Luigina Parisi
Non mi è mai piaciuta la semplicità. La lascio a chi non ha la forza di affrontare la vita vera. Mi piacciono gli angoli, le salite, purché abbiano l’odore di erba tagliata , di giardini costieri dove l’ odore dei fiori si mescola a quello del mare; spesso è dopo gli angoli che si apre un paesaggio, ed è con la salita che si conquista un punto di vista diverso, migliore. Mi piace il fare, il donare e gli abbracci che sanno attendere la sera e le ombre del silenzio, dove è più facile ascoltare i battiti del cuore e capire. Continua a leggere “Non mi è mai piaciuta la semplicità”
di Giusy Agrosì
Ti regalerò i miei sospiri
Fuggenti nell’aria densa di scirocco
Quando anche le gazze tacciono
Negli ombrosi rifugi delle case Continua a leggere “Sospiri”
di Cosimo Renna
La dolcezza
dei grani del rosario
non ha addolcito
i nodi del cilicio.
Tra figurine di santi
e demoni di fuoco
ho cercato
nel mio breviario
pace ai miei giorni. Continua a leggere “La dolcezza”
La Villa Episcopo di Poggiardo (Le), fiorente giardino ottocentesco all’italiana, donato ai cittadini ma non fruito
di Paolo Rausa
La Villa Episcopo si estende in Poggiardo (Le) accanto all’imponente omonimo Palazzo, realizzato di fianco alla Chiesa Madre intorno alla metà del ‘700, una vicinanza significativa per esprimere la venerazione della famiglia e la saldezza del potere civile ancorato alla fede religiosa, con annesse strutture agricole per il deposito, la lavorazione e la conservazione delle derrate agricole che provenivano dall’immensa proprietà denominata La Falca, lungo la via che da Vaste si dirige a Cocumola e contado vicino. Continua a leggere “La Villa Episcopo”
di Daniela De Pascalis
Il mio mento sotto labbra sigillate
le palpebre su ciglia bagnate
la pelle umida
i pochi passi nel mio labirinto Continua a leggere “(I treni sono fermi sui binari…)”
di Stefano Chiodo
Uno degli inconvenienti del vivere in città consiste nel non poter veramente decidere dove e come “mettere casa”.
Non mi riferisco alla semplice scelta del quartiere, poiché in ogni quartiere si possono trovare delle case in vendita, ma a qualcosa di più radicale, più meticoloso: la possibilità di selezionare e studiare il terreno su cui edificare, la forma e l’altezza dell’abitazione, il suo orientamento nello spazio, la disposizione delle reti elettriche e degli impianti, dell’arredamento, la collocazione e l’orientamento dei mobili, dei letti, ecc. Per la maggior parte degli abitanti delle nostre città una scelta di questo tipo è irrimediabilmente preclusa. Continua a leggere “Geobiologi e rabdomanti”
di Lucio Causo
Marie Louis Antenucci, professoressa di storia-geografia e d’italiano in Lorena (Francia) dopo 30 anni, è stata nominata Chevalier dans l’ordre des Palmes académiques (Cavaliere dell’ordine delle Palme accademiche). Il diploma e la medaglia le sono stati consegnati il 6 marzo 2019 dal Provveditore del Liceo Alfred Méziéres di Longwy nel corso della cerimonia organizzata dal Dipartimento dell’Educazione Nazionale Francese. Continua a leggere “Marie Louise Antenucci, professoressa e Chevalier di Francia”