Cultura salentina, Racconti, Scrittori salentini

Notte di tante notti / Nel mio negozio di silenzi

di Lele Mastroleo

“Pemaquid Light,” Edward Hopper, 1929, watercolor on paper, 14 x 20″, Portland Museum of Art

…il fumo sale dritto tra le tende di cotone e la luna affacciata sul terrazzo di fronte, come l’aquilone che mi portava a spasso sulla strada dietro la scuola, nei pomeriggi di poco inverno fin sopra le luci dei lampioni, sui balconi di panni contadini stesi all’ultimo sole, in questa notte di matite spezzate e di dita incollate dalla gommapane. Notte di rosso malvestita e lacera, che mischia nel bicchiere ricordi alla birra antica, notte di antologie scritte in fretta, come graffito di amante su un muro, notte di madre che confonde gli accenti e chiama i suoi figli con un unico nome, notte raggomitolata sul sacrato di una chiesa in disuso dove le mie preghiere si fanno mani e dita che ti cercano, notte di prosa sgangherata e triste, poggiata sul foglio stropicciato che non leggerai domani, notte solo mia e di nessun altro, notte di tante notti, di quando rimango sveglio e a dormire ci mando l’anima…

…vieni, entra nel mio negozio dei silenzi. Qui c’è sempre molta luce, il caffè è caldo e ci sono dei biscotti. Puoi fermarti tutta la vita o per un respiro. Se ami le piccole cose puoi rimanere qui quanto vuoi. Tra gli scaffali sopra le nuvole o dentro i cassetti dei sogni troverai un po’ di te. Entra in punta di piedi per non svegliare le parole, lasciale dormire, adesso non servono. Entra in silenzio ed abbracciami come non hai mai fatto, come se dovessi, per una volta, abbracciare te stesso. Troverai l’anima seduta sulla poltrona di fronte, tu falle una carezza, lei ti aspetta da sempre…

2 pensieri su “Notte di tante notti / Nel mio negozio di silenzi”

  1. Sento il dovere di ringraziare l’autore di questi meravigliosi righi di cultura e di colore. L’incanto c’è, l’incanto vola da una parola all’altra, e la suggestione del vivere prede forma. La vita è tutta qui, in un profumo, in un ricordo, in un colore che l’anima ha assorbito e ancora adesso tinge il foglio…. grazie per la mite e sommessa nostalgia.
    Rosaria Rita Pasca

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    1. …l’autore voleva invitare il lettore a dare la giusta collocazione delle piccole cose, degli attimi, a riscoprire una volta tanto la propria anima, che è la sintesi assoluta delle cose che trascuriamo per inseguire cose più grandi di noi che alla fine si rivelano inconsistenti e poco appaganti…

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