di Biagio Liberti

Non amo le feste, le sagre
il girovagare tra servole e scapece
specie quelle d’ estate, allestimenti per turisti
ricordi infantili di casse armoniche e giostre
ah! Dilapidare gli spiccioli al banchetto dei dadi
àncora, stella, cerchio, triangolo
neri su sfondo giallo
quando si dice uscire per caso
in piazza, ad una certa età, seguendo una traccia di suono
un palco essenziale, quattro suonatori occasionali
astanti impalati, azzimati in sorbetti e gelati
inizia una pizzica
guadagno il sottopalco con la madre
un vortice di danza solitaria a due
si aggiunge un autistico del paese vicino
tutti a guardare il ritmo, tutti composti
in un giudizio.