di Carmine Lubrano
Giuseppe Diso: La sera del poeta, olio su cartone telato, 2020 il sud dei poeti è l’aglio e l’uoglio
che piaceva pure a ‘u rre
il sud dei poeti è la calce bianca il polso dei morti
al languore dei tetti il canto dai campi di tabacco
le donne sedute co in grembo le pietre ed i santi
lordi di sangue
il sud dei poeti è un gufo tra i gerani
la famosa pianta dei cornuti
così come le parole perdute tra le ruote
di un carro lento e pigro
che si trascina tra le siepi di fichi
ed ora che abbiamo la radio ed il telegrafo
ancora al pozzo beviamo l’acido e lo sporco
tra serpi e scorpioni
il sud dei poeti dalla zeta all’antipoetica
è la passeggiata tra i seni altri di altre lune
cercando il pane ed il miele alla torre del Serpe
e sotto la neve nel vento che con la voce delle foglie
apre i germogli ed asciuga dalla fronte il sudore
il sud dei poeti è tra i frisi e le comete la crusca
e la briscola i biscotti tedeschi il rosso dei pomodori rossi
e la giovane sposa
il sud dei poeti è camminare danzando
come faceva il gigante
è svestirsi ubriacarsi pisciare all’angolo della locanda
fare SCRAP ancora e con le parole di Picabia
e tra Joyce e Quenau
i nostri esercizi di stile in un antropico giro tondo
ritmando tra Napoli ed il mare e con la melodia
della palude che rischia l’infinito
e tra la ferita di mura messapiche e l’arsura
di una canzone gravida di fughe e di esilio
ora nodo che si annoda che s’allenta e s’ammorza
si annida nell’amplesso di amanti randagi
rimasti senza voce nella grotta con l’acqua
il sud dei poeti nell’impronta inclinati
tra Napoli ed il Salento e non basta Isabella
la fabula comica amorosa al congedo
nelle pagine del travaso
il sud dei poeti è nelle acque salvifiche
e tra i boschi dove sono scomparsi
i basiliani monaci
il sud dei poeti è tra i centodieci versi
dedicati a Bodini che già aveva tradotto Don Chisciotte
ed amava i surrealisti spagnoli
il sud dei poeti è la 126 blu
che si schianta contro un ulivo
nella notte tra l’otto ed il nove di maggio
E SOLO ALLORA SEPPERO CHE ERA STATO UN POETA
quel gigante che andava in giro con la piccolissima auto
nella terra del “mamma li turchi”
il sud dei poeti è Luciano che incontra Francesco Saverio
è la lettera scritta a Carmelo Bene
è un cantiere culturale per concertare i sogni
contro l’accademico borioso
è fare fogli di poesia da spedire ai gabellieri
ai sindacalisti ai capitani d’industria
usare la loro stessa lingua le loro parole di merda
e per disarmarli
FATE FOGLI DI POESIA POETI
il sud dei poeti è la notte del Santo
con l’incanto della stutata
è il bordello dei versi con alito salso
tra maletiempo annegato ai postriboli
e perucchie scurtecate
è serenata
napulitana
tra latrine in vetrina
e schizze di papaveri ammalati ciure ammusciati
pagina traduta tremori fottuti tarocchi ta ran to la ti
aglio e uoglio
FATE FOGLI DI POESIA POETI
FATE
FOGLI
DI
POESIA