di Emilio Panarese (1925/2014)

Lu scazzamurieddu leccese (detto laùru nel tarantino, monacello nel napoletano) è, credo, la più popolare, la più singolare delle invenzioni, delle fantasticherie, delle superstizioni ataviche del nostro popolino.
Lu scazzamurieddu è un folletto capriccioso, bizzarro, puntiglioso e prepotente, ma anche buono e scherzoso, docile e bonaccione, signore della casa, protettore della famiglia. Non è altro che il Lare o il Genio tutelare dei Romani (laùrum da Lar), una riviviscenza romana quindi degli antichi culti dei nostri lontani padri. È chiamato pure uru, auneddu, laurieddu. Continua a leggere “Lu scazzamurieddu leccese”