di Lele Mastroleo

…è venuto a trovarmi Ferruccio, il mio amico immaginario. Abbiamo preso il caffè in terrazzo e fumato non so quanto, persi tra alberi sfogli e una nebbia fitta all’orizzonte. Lui è così, gli piacciono le cose che io odio, lui è da sempre la mia parte romantica, il mio nord nascosto, il velo sull’anima.
-Come va il lavoro, Lele?
-…così, spero di riuscire ad arrivare intero sino a Natale…
-Credo proprio di sì.
-…dove vai adesso?…
-Oggi pranzo da tuo padre, vuole una mano per fare il presepe.
-…mio padre, un presepe? Odiava fare il presepe. Ricordo di non averlo mai visto, in vita sua, mettere una pallina su un albero di Natale, figurati a fare un presepe…
-I ricordi cambiano, cambiano i desideri, la memoria cambia. La vita e la morte non si assomigliano. La morte è quello che ricordi di meno della vita e che cambi in meglio o in peggio secondo i tuoi desideri. Tuo padre adesso costruisce presepi su ogni nuvola. Presepi di pietra leccese, con tante luci colorate, mette la fantasia e il ricordo che gli hai donato per farne angoli allegri di paradiso.
-…io non penso di avergli donato qualcosa, semmai lui…
-Tu gli hai donato qualcosa di veramente importante: non puoi scordarlo. Ed è questo che lo rende felice, lui si nutre con i tuoi ricordi. Sa che ti sarebbe piaciuto per una volta fare un presepe con lui.
-…avremo un’altra occasione?…
-Non credo. Oggi spetta a te fare qualcosa con Rocco e Michela. Magari aiutali a mettere delle luci, a posizionare i pastori, a fare un laghetto con un vetro.
-…ma io odio fare il presepe…
-Diceva la stessa cosa tuo padre…
Lele (Gabriele) Mastroleo,
ma hai studiato a Bologna?
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…sì…
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questa estate prendiamo un caffè?
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Ti ricordi i pacchi della Vestro? 😀😂
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