di Titti De Simeis
Sono giorni di attualità impegnativa, delicati e di grande attenzione allo scenario mondiale, per molti aspetti. È un lungo periodo di notizie inaspettate, indesiderate, di disperazione, violenza ed angoscia. Ogni canale d’informazione è attraversato dai comunicati più tristi, fonte di grande preoccupazione per tutti.
Ma la programmazione d’intrattenimento non aiuta a colmare il bisogno, la necessità naturale ed umana di svago ed evasione. Oltre ai talk impegnati nelle dirette e nelle notizie importantissime per tutti, è evidente una forte carenza di alternative: chiunque voglia trascorrere una serata lontano dal tamtam martellante delle ‘ultim’ora’, non trova argomenti che diano respiro. S’incontrano, al contrario, film horror, di guerra, ambientati in corsia, thriller sanguinari, di violenza domestica, drammi familiari a gogo ed ‘amori criminali’ edizione speciale. Bandite le commedie, il teatro, i concerti, i film romantici o brillanti e via dicendo. A meno che non siamo imbagagliati in app a pagamento su cui pizzicare di tutto e di più. Chi si occupa di scegliere i programmi giornalieri dovrebbe tener presente che la televisione è per tutti e la scelta del materiale da mandare in onda necessita di grande responsabilità ed impegno. La Tv è uno strumento che da sempre entra nelle nostre case ed è una finestra importante a cui rivolgere lo sguardo per arricchirci, imparare, conoscere ma anche ricrearci, rilassarci e sorridere. Soprattutto in periodi emotivamente burrascosi come questo, lungo ed intasato di fatti quanto mai tormentosi e, spesso, insostenibili. Allora, rispolveriamo gli archivi, la storia del cinema, del teatro, del varietà e della buona musica, del ballo e della leggerezza a tutto tondo. Ce n’è voglia ed esigenza, nostalgia ed urgenza. La tv dev’essere anche complice di benessere, di sana compagnia e bellezza. Com’era quando è nata ed il suo pubblico godeva di cura, attenzione e rispetto, e le serate dal divano erano di attesa, condivisione e appagamento. Quando anche pagare il canone valeva la pena. Oggi, purtroppo, è rimasta solo la pena, ed a stento.