E poi creare un varco per la linfa e il nutrimento liquido, lo spazio per il frutto che verrà; sgomberare, dicevamo il campo dal superfluo che sottile e precisissimo s’insinua fitto e succhia, terribile s’impone, aguzzo parassita. Spezzar la foglia è illudersi: in pochi giorni rispunterà Continua a leggere “A ogni strappo sentire”
A duemila anni dalla nascita di S. Oronzo (22 d.C. – 2022), vescovo e martire di Lecce, il capoluogo ricorda la figura del suo protettore con un interessante convegno che si è tenuto nell’episcopio leccese il 30 giugno e il 1 luglio di quest’anno. Secondo la tradizione, sarebbe stato eletto primo vescovo di Lecce da san Paolo in persona.
Ed era nelle strade rasenti i centri. Per emancipare le figlie. Per evitare che stessero nelle lune nuove, nelle piogge, nelle albe a faticare nelle terre, le si mandava dalla Mescia ad apprendere l’arte del ricamo e del taglio. Strada d’emancipazione per molte di loro. Nelle stanze-laboratorio s’apprendeva tutto all’interno di un silenzio marcato solo dalle richieste delle Mesce. Le relazioni erano da “luogo separato” e ferrea la gerarchia tra tutte e i ruoli legati alla realizzazione di un capo fosse di corredo o d’abbigliamento. Continua a leggere “Per Fenomenologia del Silenzio, Musicaos ed. 2022”
Mi camminava ogni giorno davanti quando uscivamo da scuola per andare a casa: abitava dalle mie parti.
Sin dalle medie, lei col cappottino marrone chiaro ed i capelli tagliati alla garçonne, io pantaloni corti ed il bavero del cappotto sempre alzato, ci facevamo quel tratto di strada in silenzio, una davanti l’altro dietro, probabilmente consapevoli delle reciproche presenze, ma senza mai un cenno che potesse significare una pur minima complicità.
Tela di Nicola Porta che ritrae San Giuseppe da Copertino (Foto di Francesco Danieli, dal libro Francesco Danieli, “La Pala Capelluti”, Casarano 2011)
Il 17 giugno del 1603 in una stalla nasceva, da una famiglia assai povera, San Giuseppe da Copertino. I suoi genitori, Felice Desa e Franceschina Panaca, vivevano tra ristrettezze economiche che, alle volte, si rivelarono eccessive. La loro unione, celebrata il 27 giugno 1585, fu coronata da sei figli, ultimo dei quali il nostro S. Giuseppe, il “Santo dei Voli”. Il suo carattere era collerico e molto facile all’ira, ma egli lo corresse successivamente con la Grazia di Dio. Non brillava molto per intelligenza, non abbastanza esercitata a causa della mancanza di una educazione regolare; a scuola si distraeva ed estraniava ed era di scarso profitto. Continua a leggere “La chiesa di S. Domenico a Casarano custodisce la tela di Nicola Porta che ritrae San Giuseppe da Copertino”
Una raccolta di poesie densa di suggestioni inattese, di evocazioni e di metafore che, sin dall’immagine di copertina, introducono ad un percorso riflessivo giocato sulle stagioni della vita e della parola poetica come ‘fatto esistenziale’. Continua a leggere “La poesia colloquiale e persistente di Marirò Savoia”