Poesie, Scrittori salentini

A ogni strappo sentire

di Cristina Carlà

E poi
creare un varco
per la linfa e il nutrimento
liquido, lo spazio
per il frutto che verrà;
sgomberare, dicevamo
il campo dal superfluo
che sottile e precisissimo
s’insinua fitto e succhia, terribile
s’impone, aguzzo parassita.
Spezzar la foglia è illudersi:
in pochi giorni rispunterà
Continua a leggere “A ogni strappo sentire”

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Scrivere il Salento

A proposito del Giubileo Oronziano, ecco due tracce devozionali a Copertino

di Giovanni Greco

Festa Sant'Oronzo, il messaggio del Vescovo alla citta'A duemila anni dalla nascita di S. Oronzo (22 d.C. – 2022), vescovo e martire di Lecce, il capoluogo ricorda la figura del suo protettore con un interessante convegno che si è tenuto nell’episcopio leccese il 30 giugno e il 1 luglio di quest’anno. Secondo la tradizione, sarebbe stato eletto primo vescovo di Lecce da san Paolo in persona.

Il suo culto è molto popolare nel Salento. Scarsamente venerato a Copertino sebbene vi siano almeno due significative tracce. Nel primo caso si tratta di un dipinto su tela di notevoli dimensioni custodito nella Matrice raffigurante S. Oronzo tra s. Antonio di Padova e Santa Barbara. Continua a leggere “A proposito del Giubileo Oronziano, ecco due tracce devozionali a Copertino”

cultura meridionale, Scrittori salentini

Per Fenomenologia del Silenzio, Musicaos ed. 2022

di Anna Rita Merico

Ed era nelle strade rasenti i centri. Per emancipare le figlie. Per evitare che stessero nelle lune nuove, nelle piogge, nelle albe a faticare nelle terre, le si mandava dalla Mescia ad apprendere l’arte del ricamo e del taglio. Strada d’emancipazione per molte di loro. Nelle stanze-laboratorio s’apprendeva tutto all’interno di un silenzio marcato solo dalle richieste delle Mesce. Le relazioni erano da “luogo separato” e ferrea la gerarchia tra tutte e i ruoli legati alla realizzazione di un capo fosse di corredo o d’abbigliamento. Continua a leggere “Per Fenomenologia del Silenzio, Musicaos ed. 2022”

Racconti, Scrittori salentini

Sarita

di Pino Refolo

Mi camminava ogni giorno davanti quando uscivamo da scuola per andare a casa: abitava dalle mie parti.

Sin dalle medie, lei col cappottino marrone chiaro ed i capelli tagliati alla garçonne, io pantaloni corti ed il bavero del cappotto sempre alzato, ci facevamo quel tratto di strada in silenzio, una davanti l’altro dietro, probabilmente consapevoli delle reciproche presenze, ma senza mai un cenno che potesse significare una pur minima complicità.

Si chiamava Sarita e non era bella, neanche brutta. Continua a leggere “Sarita”

cultura meridionale, Poesia

Come è triste questo nostro mare d’agosto…

di Carmine Lubrano

come è triste questo nostro mare d’agosto

pazziando pazziando nella piazza

pazziamo

in-pazziamo pazzarielli e pullecenielli

come è triste

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Cultura salentina

La chiesa di S. Domenico a Casarano custodisce la tela di Nicola Porta che ritrae San Giuseppe da Copertino

di Lucio Causo

Tela di Nicola Porta che ritrae San Giuseppe da Copertino (Foto di Francesco Danieli, dal libro Francesco Danieli, “La Pala Capelluti”, Casarano 2011)

Il 17 giugno del 1603 in una stalla nasceva, da una famiglia assai povera, San Giuseppe da Copertino. I suoi genitori, Felice Desa e Franceschina Panaca, vivevano tra ristrettezze economiche che, alle volte, si rivelarono eccessive. La loro unione, celebrata il 27 giugno 1585, fu coronata da sei figli, ultimo dei quali il nostro S. Giuseppe, il “Santo dei Voli”. Il suo carattere era collerico e molto facile all’ira, ma egli lo corresse successivamente con la Grazia di Dio. Non brillava molto per intelligenza, non abbastanza esercitata a causa della mancanza di una educazione regolare; a scuola si distraeva ed estraniava ed era di scarso profitto. Continua a leggere “La chiesa di S. Domenico a Casarano custodisce la tela di Nicola Porta che ritrae San Giuseppe da Copertino”

Cultura salentina, Recensioni

La poesia colloquiale e persistente di Marirò Savoia

di Anna Stomeo

Una raccolta di poesie densa di suggestioni inattese, di evocazioni e di metafore che, sin dall’immagine di copertina, introducono ad un percorso riflessivo giocato sulle stagioni della vita e della parola poetica come ‘fatto esistenziale’. Continua a leggere “La poesia colloquiale e persistente di Marirò Savoia”