Poesie, Scrittori salentini

In più ho imparato…

di Daniela De Pascalis

 

Cesare Cuppone: Neviano – Salento (Olio su tavola 40 x 60)

 

In più ho imparato

a dire merda in silenzio

e le grandi madri

ci dicevano che se ce n’è troppa

si dice così

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Opinioni

“io, io, io!”

di Titti De Simeis

Pasquale Urso: Colori e sapori (olio su tela)

… “io, io, io!”: portarsi d’esempio in qualsiasi situazione, anche quella che non si conosce, che nemmeno ci s’immagina e che altri vivono con la fragilità, le imperfezioni, Continua a leggere ““io, io, io!””

cultura meridionale, Poesia

Cercherai il tempo…

di Tina Rizzo De Giovanni

Giuseppe Diso, Inverno (2016), Olio su tela

Cercherai il tempo

Le stagioni passate

Il canto di usignoli

le cinciarelle vocianti

Il concerto solitario

Dei grilli a Cristo

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Poesie, Scrittori salentini

Poesia d’amore di riserva

di Biagio Liberti

Egon Schiele “L’Abbraccio” 1917. Museo Österreichische Galerie Belvedere di Vienna

E vedemmo, io e lei

 

le ginestre del Carso

quelle appena d’oltre confine

 

hanno sempre un odore, un colore nuovo

 

passata la dogana

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Poesia

Incontro con Parmenide ad una sagra di funghi mentre gli pende un fusillo dalle labbra

di Franco Intini

Jackson Pollock: Action Painting 12, 1949

-Il lungo tratto d’intestino porta ad Elea.

Ed è subito crasso.

 

La strada restringe il suo ragionamento in un parcheggio per belle di notte.

Una piantina che si alza gli slip, ansia pubica nei pistoni fucsia.

 

-Sono tutti qui a parlare di Essere ma investono in pollo arrosto.

I residui raccolti il lunedì e riciclati in un barattolo di carciofi sottolio.

 

Gli incisivi di Putin che sbattono su quelli di Biden.

Mandibole libere dal masticare. Il trionfo del Trigemino sul Sole.

 

Agli opliti -gli stuzzicadenti spartani delle Termopili-

il compito di liberare i canini dalle vettovaglie.

 

Avresti giurato sull’olfatto di Zenone ma seguì una freccia tricolore

In cui la digestione sfiniva in ruminare

E gli ossi delle olive si contavano all’infinito.

 

Le pistolettate di Clint Eastwood bucarono la Via Lattea

e finirono sui gigli di San Pancrazio: i senza culo.