di Lele Mastroleo
La Higuera, 9 ottobre
…Comandante, era vero quel segnale acceso, fuori dal rifugio?
Ho appoggiato alla croce nera il mio fucile e son corso qui.
Il letto l’ho rifatto stamattina e sul fuoco ho lasciato acceso il caffè, ed ho ripulito per bene il berretto e la paura, ma nessuno risponde dalla sedia di paglia della cucina.
Cos’è che mi rimane in questa notte morta di stelle?
Dov’è, compagno, il tuo respiro e dove hanno messo gli scarponi?
Cos’è quel buco nei tuoi calzoni e cosa manca a questo buio cielo?
Comandante, era vero quel segnale acceso, fuori dal rifugio?
Hombre nuevo, quando torneremo a Baracoa per sentire cantare la mia Ana dalle labbra di caramello e mentuccia e salteremo quell’ultimo scoglio che straccia l’Oceano, per nuotare sfiancandoci le braccia dal destino di fame
ed attaccheremo i fianchi della notte in cerca di nuovi baci?
Quando percorreremo a bordo della magia il Rio del Miel, navigando l’anima in un altro cammino di profumi, a sentire la morte giocare con le panchine del porto e farci gioco della sapienza degli anziani e dei loro racconti,
e ritornare a calpestare le colline di Santa Clara per un ricordo?
Quando ritroveremo la forza di una idea e ci andremo dietro,
a combattere il sangue della storia e la fatica delle ossa, a sentire la sabbia dei cayos bruciare le ingiustizie e la follia,
a rimettere l’ora alla dolcezza e al sorriso del niño guerriero che avrà giochi di carta tra le dita ed un aquilone di gioia?
Comandante, era vero quel segnale acceso, fuori dal rifugio?
Manca ancora un attimo all’alba e
sia per un attimo solo o sia di tutta una vita,
il sole, che aspettavamo, tornerà…