Anatol France definì Balzac un immenso mare letterario e Paul Bourget un gran mare di letteratura elegante.
I romanzi del Bourget sono romanzi di costume come quelli di Balzac, di Flaubert e di Zola, ma egli propone una letteratura analitica e presenta personaggi narrati con precisione efficace, filtrata attraverso le loro vicende spirituali. Continua a leggere “Paul Bourget e Sigismondo Castromediano”
Le tradizioni natalizie del Salento sono molto caratteristiche, vale la pena conoscerle. Se potete, andate a visitare uno dei più suggestivi mercatini d Natale del sud: la Fera di Santa Lucia, allestita in Piazza Sant’Oronzo e Piazza Duomo di Lecce. Vi perderete volentieri tra preziosi personaggi del presepe fatti a mano e pupi di cartapesta, creati secondo l’antica tradizione natalizia salentina. A partire dal 13 dicembre, festa di Santa Lucia, bancarelle di legno, addobbate con palle colorate, alberelli grandi e piccoli, scenari fantastici del lontano oriente, presepi e pupi di cartapesta, sono prese d’assalto dai turisti per acquistare presepi e pupi e respirare l’aria delle tradizioni natalizie della nostra terra. Continua a leggere “Aria di Natale”
Teoria di spine dorsali esauste nella fossa delle Marianne
Ci sarebbe da fare un lavorio nel cavo dell’onda nell’oscuro intervallo tra due creste preparare gli attendamenti, i vessilli che si vedano da lontano dai fari lungo le coste
uno stacco dalle babilonie, le sacre scritture metropolitane
la provvisorietà dei riti la loro infinita stanchezza appena nati.
************************
Pratiche mediche
Quest’asma angelico ossessivo della ricerca di tombe
questo spiluccare di pennelli sui teschi, sui femori, sui canini del gelada baboon affastellamento maniacale negli archivi di denti di piuma in piuma
come se la ferocia della penisola di Valdes risuonasse negli ascensori di Pechino
cosa mai ce ne faremo del midollo ritrovato di Gengis, degli ori se non una scintigrafia.
Ho lasciato decantare a lungo questi versi di Giuseppe Semeraro (che io sia lento, poi si sa), contenuti nella silloge Da qui a una stella, e mi piace l’idea di una restituzione di quanto mi hanno lasciato, di quanto mi ha invitato tornare e a ritornare munito di matita e temperamatite. Continua a leggere “Giuseppe Semeraro: Da qui a una stella”
Quand’ero bambino, il Natale era tutto diverso da quello di oggi. Io lo trascorrevo a casa con papà, la mamma, il nonno paterno e i miei fratelli. Ricordo anche la presenza di alcune zie, sorelle di mia madre, che erano numerose e molto giovani. Continua a leggere “Il Natale di nonno Lucio”
… Luciana è una collega di Marianna e ci racconta di TarantArci una associazione con sede a Perugia che organizza eventi per promuovere la cultura popolare, ci racconta che il tre di dicembre presso il Country House di Assisi ci sarà una cena con menù tipico del Salento a cui farà seguito un concerto di un quartetto “Arneo” composto da musicisti salentini.
Santa Lucia fu martirizzata a Siracusa, in Sicilia, durante la persecuzione dei cristiani di Diocleziano. La sua memoria fu venerata sin dai tempi antichi ed è nominata nel canone della messa romana. La leggenda narra che Lucia fu denunciata come cristiana dal suo corteggiatore respinto e salvata miracolosamente dall’esposizione in un bordello e dalla morte nel fuoco. Secondo la storia Lucia era stata uccisa con un colpo di spada alla gola. Il nome di Santa Lucia, fa pensare alla luce, e forse per questo motivo ella viene invocata dal popolo contro le malattie degli occhi. Nell’arte è spesso raffigurata mentre porta due occhi su un piatto. Il 13 dicembre ricorre la festa della Santa famosa per essere la protettrice della vista. Prima dell’introduzione del calendario gregoriano (1582) la festa si celebrava in prossimità del solstizio d’inverno, da cui deriva il detto popolare “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia”. Continua a leggere “Santa Lucia”
…ad esempio a me piace il Sud, cantava il buon Rino, più di 40 anni fa. Figlio di emigrati calabresi, trapiantato a Roma, portava con sé e riportava le immagini del suo Sud che era stato costretto a lasciare. Non sono Rino Gaetano, ma il mio Sud assomiglia molto al suo. Continua a leggere “…ad esempio a me piace il Sud…”
Andavo in Salento in vacanza, da nonna Consiglia e zia Maria. Appena finiva la scuola, la zia veniva in Toscana a prendermi e mi portava giù, a casa della nonna, dove trascorrevo due mesi pieni di sole e di mare, con la controra afosa che trascorrevo leggendo di nascosto, perché in famiglia si sosteneva che dopo mangiato si dovesse dormire. Per forza. Io non ci riuscivo, per quanto mi concentrassi sul frinire delle cicale, ma non c’era nulla da fare: allora sgattaiolavo fuori dal letto sistemato ai piedi del lettone della nonna e della zia e mi rifugiavo nella sala da pranzo, su un divano, dove mi stendevo con un libro tra le mani. Poi la zia si alzava e dalla cucina sentivo diffondersi l’odore del caffè. La casa si risvegliava dal sonno pomeridiano, troppo presto ancora per sperare che l’aria rinfrescasse con il calar del sole e così si restava ancora, per almeno un’altra ora, nella penombra delle serrande a metà. Continua a leggere “Il pane e la puccia salentina”
I versi che seguiranno sono di Alfonso Guida e ritengo compongano uno dei suoi testi più complessi e affascinanti; ne faccio occasione per parlare della figura del poeta e della poesia.
Non sono un critico, sono uno che tenta versi nel duplice significato che possiamo rinvenire nel verbo “tentare”: il primo mette al riparo dal prendermi troppo sul serio; il secondo dice della relazione seduttiva che ho con la parola, del tentativo che faccio di portarla dalla mia parte.
Non sono un critico e non posso nemmeno dire che questa poesia l’abbia analiticamente fatta mia (poco male), tuttavia mi accompagna da un po’. Del resto credo che la parola poetica non debba essere una parola di facile consumo ma una parola con cui cimentarsi (se ci ammalia/ammala). Credo che, in questo nostro tempo in cui tutto si consuma in fretta, la poesia debba essere la sospensione, l’arresto, il sabot. Continua a leggere “Due parole sulla poesia di Alfonso Guida”
Nella Leggenda Aurea si narra che Santa Barbara era una ragazza di grande bellezza il cui padre, Dioscoro, per gelosia, la chiuse in una torre del castello per scoraggiare le attenzioni di numerosi corteggiatori. Quando scoprì che si era fatta Cristiana, Dioscoro fece per ucciderla, ma lei fu miracolosamente allontanata dalle sue mani. Allora lui la denunciò alle autorità competenti che la sottoposero alla tortura. Lei rifiutò di rinunciare alla sua fede, al che fu ordinato al padre di ucciderla lui stesso. Dioscoro lo fece e immediatamente fu colpito da un fulmine e ridotto in cenere. Le varie versioni di questa storia differiscono riguardo al tempo e al luogo e vanno dal 235 al 313, in Egitto, a Roma, in Toscana o altrove. Continua a leggere “Santa Barbara”