di Cesare Minutello

“Che senso ha dimenticare,/se poi alla fine si muore?”
-Iosif Brodskij in A Song, 1989-
qui dove il vento balla la pizzica
è un prisma la luna
sulla lavagna notturna del mare
quando alzandosi un po’ dall’acqua
colpendo alle spalle
come una zanzara
sorseggia e rimescola
i grani consumati
-maledizione! quanti balzi in gola
non abbiamo più rivisto!-
immaginatevi in processione
quello che tutto sommato rifaremmoqui nel silenzio giallastro del tufo
ormeggio l’album
che imprigiona nella scatola cranica
quanto popolato da desideri
e dagli incontri che svoltati
in chissà quale rotta
non sanno il lusso della salsedine
compagna dei polmoni più di una finestra aperta
nel dar respiro alle felicità azzeccate
come a campane d’agnelli per campi
n.b.: il titolo omaggia Roberto Raviola, in arte Magnus, che ha titolato “Full Moon in Dendera” il nono episodio del suo Lo Sconosciuto