di Antonio L. Verri (1949-1993)

Anche il tuo è un varco disperato, furente,
di morte. Solidi lettucci in ferro o fischi
vuoti nell’aria gialla come spiga
i tuoi raggiri, poeta.
Frattaglie ben disposte nelle viscere
di questa terra rovinosa (ci correva
ben viva un tempo la vita):
erano giorni di smalto e di risacca
occhiate veloci, donnine di gusto
al Caffè Buda
questo io rimpiango adesso, silenzi parlati
risa fragorose e poi quell’aria verde
novembrina che mandava brusii
di cioccolato. Cavalli imbracati,
Suppressa, qualche frontale di chiesa
E pochi stemmi. Ancora. Brusii sfiati
battaglie. Sospiri cautelosi.