di Annarita Nutricati
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Quando non ho parole chiare
e di rosso s’azzurrano le viole
e il mio chiaroscuro è fra pelle
e chiome tu scorgi che chiuse
e scontorte sono solo le forme.C’è un luco di faggi dove schiocco
cementi e fra le resine le epopee
mi fasciano come flutti e correnti.
È da lì che ribusso alla tua porta
paga dell’idea che tu mi raccolga.