Biologo evoluzionista, instancabile ricercatore della verità, agnostico animato da profondo spirito religoso, Dino ama tutto ciò che di semplice e bello la Vita può offrire.E' solito contornarsi di animali e piante che allietino i suoi pensieri e stimolino la sua osservazione verso tutti quei fenomeni che la Natura,sua maestra di Vita,continuamente gli trasmette condizionando e migliorando il suo inquieto ma sereno divenire. Ama scrivere, dipingere, studiare, ascoltare la buona musica, leggere, suonare la chitarra, giocare a scacchi, dialogare, attraverso internet col resto del mondo.
Quando entriamo nel mondo dell’infinitamente piccolo, le regole delle fisica classica cedono il campo alla quantistica dove al concetto di causa effetto subentra il concetto del casuale o probabilistico come c’insegnano il principio d’indeterminazione di Heisenberg o la funzione d’onda di Schrödinger. Ma, prima di spaventarvi e abbandonare questa pagina, cercate di seguire il mio ragionamento che vi farà entrare nel mondo affascinante della meccanica quantistica almeno a livello dilettantistico come ho fatto io. Continua a leggere “Lo straordinario mondo dei quanti”
Presunto ritratto di Maria d’Enghien in un affresco della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, a Galatina (da Wikipedia)
“ Non me ne curo, ché se moro, moro da regina”
In questa breve ma significativa frase, è racchiusa tutta la personalità di Maria d’Enghien, che potremmo definire sposa devota, madre affettuosa, o piuttosto contessa, regina, guerriera, mecenate e oculata amministratrice della giustizia e della cultura salentina. Un modello femminile di straordinaria vitalità dotata di un carisma tale da consentirle di essere amata e ammirata anche fuori dei propri feudi quando, divenuta sposa di Ladislao, come fra poco vedremo, si trasferì a Napoli dove riuscì, ad onta di quanti la descrivono schiava e succuba del marito, a godere di una certa libertà ed avere anche una certa influenza sulla politica partenopea, almeno finché Ladislao visse. Continua a leggere “Maria d’Enghien”
Federico II, lo “stupor mundi”, altrimenti detto ” Puer Apuliae” che i tedeschi traducevano, con una sorta di velato disprezzo, come il “ragazzo del sud”, fu il grande imperatore medievale alla cui corte, fra pensatori e artisti nostrani, islamici ed europei, emise i primi vagiti la lingua italiana. Ne parlo perché lo considero uno dei personaggi più eclettici del passato, versatile e poliglotta, avrebbe potuto veramente unificare l’Italia, che amava profondamente, molti secoli prima del 1861, se la stessa Chiesa che lo aveva allevato e coccolato nei primi anni della sua vita, non si fosse messa di traverso scomunicandolo con Gregorio IX e additandolo addirittura come L’ANTICRISTO. Vedremo con calma che cosa successe nel corso degli anni ma almeno riconosciamogli il merito di aver abolito il diaframma tra sé ed i propri sudditi promulgando quelle COSTITUZIONI DI MELFI (dette anche Liber Augustalis), che attingevano alle pandette giustinianee e quindi al diritto romano, dimostrandosi un fulgido esempio di democrazia se pensiamo che operava in pieno Medio Evo. Continua a leggere ““Stupor mundi” o “Anticristo” ?”
Percorrendo col dovuto rispetto e necessaria attenzione il pavimento della cattedrale di Otranto, s’incontrano personaggi inconsueti come un asino che suona la lira, una evidente allegoria di cui s’impossessò, con simpatica autoironia, il mio vecchio amico Florio Santini. Ne tirò fuori un libro pieno dei ricordi di un addetto culturale presso le nostre ambasciate in Ankara, Beirut, Dakar, Nairobi, Jakarta, una sorta di diario come appunto decise d’intitolare uno dei suoi primi libri: “ Il diario dell’asino arpista”. Continua a leggere “In ricordo di Florio Santini”
La Storia ci racconta che nella seconda metà del XV secolo i Turchi, dopo aver consolidato il loro dominio in Asia Minore, cercarono, riuscendovi, a espandere le loro mire egemoniche anche nel Mediterraneo. Continua a leggere “Le bellezze di un borgo medievale: Sanarica”
Fino al giorno in cui non incontrammo Emilio Pignataro, non avevamo mai sentito parlare di scautismo e del suo fondatore Lord Robert Baden Powell. La parola “scautismo” fu scelta dal suo fondatore pensando ai molteplici orizzonti che i ragazzi potevano scoprire vivendo a contatto e nel rispetto della natura, ma anche mettendoli in grado di cavarsela da soli nelle situazioni più svariate cui la vita li avrebbe esposti. Continua a leggere “Personaggi di Uggiano la Chiesa: Emilio Pignataro”
Se invece di percepire il tempo come un flusso continuo, lo percepissimo come una sequenza di fotogrammi come nella pellicola cinematografica, cioè momento dopo momento, se immaginassimo tutti gli istanti allineati, in ogni istante vedremmo gli eventi che si verificano vicino a noi, lontano da noi, o lontanissimo da noi in quel preciso momento nello spazio tempo. Per esempio nel preciso momento in ci io sto scrivendo queste parole, una lucertola starà mangiando un insetto, una farfalla starà nascendo nella lontana America, un meteorite starà colpendo la luna o una stella starà esplodendo in una lontana galassia. Con la parola “adesso” riuniamo in un solo fotogramma tutti gli eventi che si stanno verificando nell’intero Universo in questo preciso istante. Il senso comune ci fa pensare che tutti noi concordiamo nel ritenere di poter riunire in un singolo fotogramma, cioè in una sottile fetta di spazio tempo tutto ciò che si sta verificando nell’Universo in questo preciso istante. Ma Einstein ci suggerisce che, se ci si muove nello spazio tempo, ciò non è più assolutamente vero. Continua a leggere “Quando la realtà supera la fantasia: Seconda parte”
Gli incredibili salti nel tempo intuiti da Albert Einstein
di Dino Licci
Immaginiamo che un raggio di luce rimbalzi tra due specchi posti sul pavimento e sul tetto del vagone di un treno in corsa. Se un osservatore si trova dentro il vagone, egli vedrà il raggio di luce percorrere su e giù il tragitto del raggio secondo una verticale e cioè percorrerà sempre la stessa distanza tra il pavimento e il tetto a qualsiasi velocità vada il treno. Continua a leggere “Quando la realtà supera la fantasia: Prima parte”
Ermete Trismegisto in un intarsio della Cattedrale di Siena
L’Ermetismo
Per capire appieno la genesi di quel complesso artistico letterario che va sotto il nome di ermetismo, forse ci converrebbe fare un lungo passo indietro fino al II e III secolo dopo Cristo, quando prese corpo una corrente filosofica che affondava le sue radici nel “Corpus Hermeticum”, un testo pregno di formule magiche, occultistiche, alchemiche, scritto da un personaggio leggendario ma venerato come maestro di somma sapienza come ci suggerisce il suo stesso nome: Ermete Trimegisto cioè il “tre volte grandissimo”. Continua a leggere “La poesia ermetica (origini)”
Nel libro I della “Repubblica” di Platone si legge che, dopo aver ascoltato nel più assoluto silenzio il dialogo tra Socrate, Cefalo e Polemarco, il sofista Trasimaco interviene violentemente nella discussione asserendo che «il giusto (dikaion) è l’utile (sympheron) del più forte» ed ancora che «la giustizia è un bene altrui».Continua a leggere “Nel vento della guerra…con una valigia di speranza”