di Lorenzo De Donno
Alcuni giorni fa abbiamo ammirato l’opera figurativa “La primavera”, oggi un astratto che s’intitola “La morte del pettirosso”. Due facciate della stessa medaglia. Il figurativo, delizioso e immediatamente fruibile, è un compendio di un paio di secoli di pittura, da lui assimilata e reinterpretata con sensibilità contemporanea. “La morte del pettirosso”, invece, ha un titolo e un impatto visivo che coinvolge emotivamente. Sono certo che tutti siamo andati alla ricerca del corpicino martoriato dell’uccello, magari ci è parso di averlo individuato nelle macchie di colore drammatiche che portano ancora il movimento della spatola. È il ritorno alla pittura astratta di Giuseppe, che mi sembra si sia riavvicinato al linguaggio del ciclo “Astragali” e ai quadri ispirati alle liriche di Ercole D’Andrea (tutto risalente ad alcuni anni fa). Il tutto arricchito di qualche nuovo elemento di maturità e consapevolezza. Continua a leggere “Giuseppe Diso oggi, fra un figurativo e un astratto”