Arte, Fotografia

Fotografi salentini: Stefano Cacciatore

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Stefano Cacciatore: Upload

di Stefano Cacciatore

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Arte, Fotografia

Fotografi salentini, Stefano Cacciatore: Torre dell’Alto

di Stefano Cacciatore

©Stefano Cacciatore: Torre Santa Maria dell'Alto

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Antropologia culturale, Cultura salentina

Il mio primo carnevale a Gallipoli

1. Origini del Carnevale di Gallipoli

Come scrive il mio dotto amico Elio Pindinelli, “la tradizione carnascialesca in Gallipoli è molto antica, le sue radici folcloristiche affondano le origini in epoca medioevale, Continua a leggere “Il mio primo carnevale a Gallipoli”

Antropologia culturale, Arte, Personaggi

La (s)fortuna di san Sebastiano. Antropologia di un culto patronale nel Salento

Copertino, Colonna di San Sebastiano

San Sebastiano è uno tra i protettori civici più gettonati nel Salento. Il Martire, infatti, è patrono di ben cinque comuni: Copertino, Galatone, Gallipoli, Parabita e Racale, tutti in territorio della attuale diocesi di Nardò-Gallipoli.

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Saggio, Storia

Riflessioni sulla “descrittione” tardo cinquecentesca della terra di Cupertino

Riflessioni sulla “Descrittione” tardo cinquecentesca della Terra di Cupertino

Gli abitanti di Copertino, almeno fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, erano soliti indicare come “piscina” un vespasiano, chiuso in tempi recenti, ricavato al pianterreno del monastero delle Clarisse che si affaccia sulla odierna piazza del Popolo. Cosicchè tutti i vespasiani venivano definiti “piscina”, Continua a leggere “Riflessioni sulla “descrittione” tardo cinquecentesca della terra di Cupertino”

Racconti, Scrittori salentini

Sul filo dell’allegoria: Capirsi

di Leandro Ghinelli

Pasquale Urso: Il sogno cattivo

Gli Introversividi silenziosi non esprimevano un concetto, un pensiero, un desiderio, se non ci avevano pensato prima almeno tre mesi. Abitavano sugli alberi delle foreste e di rado avevano voglia di vedere uomini. Quando per disgrazia incontravano un chiacchierone, erano presi da convulsioni. La gente li credeva epilettici. Per dimostrare di essere normali, dovevano pensare o scrivere almeno sette anni. Quando concludevano l’esposizione delle loro idee, Continua a leggere “Sul filo dell’allegoria: Capirsi”