La meccanica quantistica e Dio
Alla fine dell’ottocento la scienza e la tecnologia avevano raggiunto i vertici della loro popolarità. Erano stati già scoperti il microscopio e il telescopio di cui si era servito Galileo per le sue straordinarie osservazioni cosmiche, Torricelli aveva inventato il barometro, Harwey aveva scoperto la circolazione del sangue, Leeuwenhoek gli spermatozoi e molti esseri unicellulari. Poi arrivarono le leggi di Newton e le equazioni di Maxwell, i raggi X, la radioattività, la scoperta dall’elettrone. Insomma sembrava che non fosse rimasto niente altro da scoprire e il mondo meccanicistico pensava di poter predire qualsiasi fenomeno naturale. Ma l’alba del XX secolo aveva in serbo una sorpresa tale, che l’entusiasmo positivista di colpo cessò e la Scienza ridimensionò la potenzialità delle sue scoperte quando si accorse, con la meccanica quantistica, che le leggi di Newton non erano applicabili agli oggetti troppo piccoli e, con la relatività di Einstein, che non erano applicabili agli oggetti molto veloci. Continua a leggere “La meccanica quantistica e la spiritualità”