Mare de sale, jentu senza cantu: a Uthràntu cinque sèculi de jentu, frange de cràuli an celu, e stu spamientu ca dura, e llu ribbombu de ddhu scıantu. Continua a leggere “Uthràntu”
La Storia ci racconta che nella seconda metà del XV secolo i Turchi, dopo aver consolidato il loro dominio in Asia Minore, cercarono, riuscendovi, a espandere le loro mire egemoniche anche nel Mediterraneo. Continua a leggere “Le bellezze di un borgo medievale: Sanarica”
Caro Maurizio, ora che Maria Corti, la lombarda-salentina, non c’è più da molti anni, mi torna in mente in modo quasi ossessivo quella volta che la vedemmo, insieme, per l’ultima volta, nel porto di Gallipoli, dove impazzava il Premio “Balocco”, che tu avresti potuto goderti dall’alto della casa di tua suocera, senza essere mescolato in quella folla di trentamila spettatori vestiti a festa; ma forse noi siamo stati tra i pochi a cui è rimasto impresso un fatto singolare, che è un po’ il simbolo di quanto possa valere oggi la cultura in uno spettacolo del genere, diciamo pure uno spaccato del costume dei nostri tempi. Continua a leggere “Maria Corti e L’ora di tutti”
Sono qui fermo da molte ore ormai. Seduto a poppa, guardo i forzati incatenati ai remi seguire il ritmo cadenzato del fischietto e vedo abbattersi lo staffile sulle schiene di chi lo interrompe; non avrei mai pensato, quando il maestro d’ascia mi prese a garzone, che sarei stato costretto a seguire il suo destino ed imbarcarmi su una galea del sultano: il grande Maometto II. Continua a leggere “La torre della serpe”
Nei primi anni dell’Unità compare nelle fiere e nei mercati della provincia di Lecce un singolare fischietto di terracotta smaltata dei figuli di Cutrofiano: il Carabiniere in alta uniforme con il fischietto “a ‘nculu”. Continua a leggere “L’Unità d’Italia e i Carabinieri col fischietto”
Mi ribadisce il prof. Malos Mannaja, che ho reincontrato a Roma, dopo diversi anni, che nulla è cambiato. I turisti più acculturati arrivano nel vecchio Salento del tutto ignari, e invece di mura e resti di templi che trovano? Orrende costruzioni abusive, veri e propri scempi, sporcizia ed erbacce. Il Salento è stato crocevia delle più grandi civiltà, ha nel suo patrimonio archeologico un’ottima risorsa per il turismo. In particolare le aree messapiche sono una vera ricchezza. Bisogna tutelarle, è un patrimonio che appartiene a tutta l’umanità, non solo a noi… ma noi non facciamo niente di tutto questo, pensiamo solo a spremere le tasche dell’ignaro turista, che non verrà mai più da noi.