La facciata della chiesa di San Domenico di Nardò, continua a rivelare le sue innumerevoli particolarità. Adesso ancora di più con l’aiuto della tecnologia. Paolo Marzano, dell’ “Osservatorio sulla città” di Nardò, grazie al team coordinato da Fernando Pero, ne coglie e ne indica alcune chiavi di lettura, proprio, in questo video.
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Il vuoto e l’eccedente
Note intorno all’equivoco ‘barocco’ nel Salento (parte prima)
“… il barocco leccese è un tema eccezionale, o eccentrico, ma paradigmatico: l’argomento si presta all’analisi di una produzione di tipo artigianale e di senso collettivo nonché a lumeggiare il meccanismo storico per il quale solo nel Settecento e riformisticamente si produce il passaggio – altrove in atto da tre secoli – dalla vecchia situazione alla nuova che è caratterizzata dal distacco tra attività di progettazione ed esecuzione materiale dell’opera. Questo ritardo ha l’effetto di saldare la parabola storica moderna attraverso un lungo medioevo baroccheggiante, senza percorrere i passaggi del rinascimento, del manierismo e del barocco stesso linguisticamente inteso nel senso più proprio”.
(In Strutture e personalità del Barocco leccese, cap. I, pag. 11, in Architettura Barocca a Lecce e in terra di Puglia, Maurizio Calvesi e Mario Manieri-Elia, Carlo Bestetti – Edizioni D’Arte, Milano-Roma. Fotografie di Maurizio Puolo, Dicembre 1970). Continua a leggere “Il vuoto e l’eccedente”
Il castello, il pittore e il ritorno di Mnemosyne
Riflessioni a margine della mostra personale di Marcello Malandugno
di Paolo Marzano

Il castello è il Carlo V di Lecce, il pittore si chiama Marcello Malandugno. E il ritorno di Mnemosyne?
Al tempo.
Imponente il lavoro dell’artista salentino/neretino esposto dal 12 settembre al 3 ottobre 2013 presso le sale al primo piano del maniero leccese, nella personale dal titolo “Figure/Figurazioni”, a cura di Toti Carpentieri. Lo spazio a disposizione consisteva in cinque sale nelle quali il curatore ha proposto i cinque temi che hanno perlopiù caratterizzato l’arte di Marcello Malandugno. Per gli appassionati naturalmente è stata una consapevole necessaria ed importante occasione per sondare ed avere più chiaro ‘lo stato dell’arte’ della pittura, degli ultimi quattro anni di quell’artista che va sempre più distinguendosi come uno dei più interessanti pittori sulla scena italiana contemporanea e non solo, Marcello Malandugno. Continua a leggere “Il castello, il pittore e il ritorno di Mnemosyne”
La rosa e la corona
Ipotesi intorno alle decorazioni sulle paraste binate, delle chiese dell’ Incoronata e de La Rosa, a Nardò
di Paolo Marzano

La commistione dei linguaggi e dei segni che questa terra ha saputo fondere, rielaborare e tradurre, conferma maggiormente la presenza di connessioni ed evidenti assonanze compositive interessanti, ritengo, ancora tutte da scandagliare. Si tratta di una riproposizione delle caratteristiche stilistiche, recuperate e adottate utilizzando diversi materiali e sperimentando così approcci totalmente differenti dalla materia comunicativa, rispetto agli ‘oggetti primi’ della serie (H. Focillon – Vita delle forme). Continua a leggere “La rosa e la corona”
Salento delle città apparate
di Paolo Marzano
Appena dopo l’estate 2012 mandai a Cultura Salentina – Rivista di pensiero e cultura meridionale, alcuni miei scritti che produssi appena prima dell’estate, poi accolti con gentile condivisione dall’interessante spazio per la riflessione e il confronto culturale di rete. Il sito pubblicò questi scritti all’inizio dell’autunno. Continua a leggere “Salento delle città apparate”
Gli esercizi di stile di Gianfranco Budano
Sinfonie di luci
di Paolo Marzano

Nell’ambito dell’iniziativa organizzata dall’Amministrazione Comunale e dall’Assessorato alle Politiche Ambientali in collaborazione con il locale Circolo Legambiente “Pietro Medagli” di Monteroni, si è tenuta, domenica 12 maggio 2013, negli spazi espositivi della ‘Falegnameria Barba’, una interessante esposizione della serie di immagini fotografiche di Gianfranco Budano dal titolo “Sinfonie di luci”. Continua a leggere “Gli esercizi di stile di Gianfranco Budano”
Le “Età del ferro” al Gherkin Building di Londra
L’arte del metallo di Daniele Dell’Angelo Custode, dal 6 al 30 maggio nella City londinese
di Paolo Marzano

Continua a suscitare entusiasmo l’arte dello scultore “del ferro” Daniele Dell’Angelo Custode. Ha incuriosito ed appassionato l’esposizione delle opere in metallo, dell’artista salentino, dal titolo “DENSITA’ IN_MATERIALI” a cura del critico d’arte Paolo Marzano, tenutasi nel mese di Aprile 2013 e allestita nelle sale della GX Gallery, di Denmark Hill 43, a Londra. Continua a leggere “Le “Età del ferro” al Gherkin Building di Londra”
Una facciata antiquaria, a monito di una Chiesa da riconsolidare (Seconda parte)
di Paolo Marzano

E’ importante dunque, in questo studio, notare come la presenza di ‘paramenti’ sacri e la loro ‘diversità di propagazione’ nell’uso liturgico, diventi vettore di utile e diretta comunicazione. Il Salvio, a quanto dice l’abate Vincenzo d’Avino, Continua a leggere “Una facciata antiquaria, a monito di una Chiesa da riconsolidare (Seconda parte)”
Una facciata ‘antiquaria’, a monito di una Chiesa da ‘riconsolidare’ (Prima parte)
di Paolo Marzano

Se si dovesse ritenere la mappa del Blaeu dal titolo: Civitas Neritonensis vulgo Nardo,del 1663, che conosciamotratta dal “Theatrum civitatum nec non admirandorum Neapolis et Siciliae regnorum“, quanto mai veritiera, allora potremmo, con curiosità e spirito d’indagine, osservare l’originaria facciata di S. Domenico (S. Maria de Raccomandatis) riprodotta nella sua reale conformazione. Continua a leggere “Una facciata ‘antiquaria’, a monito di una Chiesa da ‘riconsolidare’ (Prima parte)”
Intorno al Mausoleo dei Duchi Acquaviva di Nardò (Parte terza)
di Paolo Marzano
“… la sensibilità, che inevitabilmente confina anche con l’intuito dello studioso (e che quell’intuito per suo conto affina), è frutto della costante pratica dello studio dei documenti, delle fonti letterarie antiche e moderne, della visione paziente delle testimonianze figurative, dai più ‘vili’ manufatti ai capolavori della storia dell’arte […]. Il materiale è esaminato praticando un confronto tra le voci (le più diverse) che da esso emergono; i molti documenti chiamati in causa non sono però cementati insieme per costruire basi incontestabili a dimostrazioni forzate, ma sono accolti, anche nella forma dello scritto, come vere e proprie testimonianze da ascoltare direttamente, come ‘testimoni’ interessati nei fatti”.
Da: “Teoria e coordinate di metodo. Un esempio: Aby Warburg, di Katia Mazzucco in A.A.V.V., M. Centanni (a cura di), L’originale assente – Introduzione allo studio della tradizione classica”, Mondadori, Milano 2005.

Il Mausoleo degli Acquaviva d’Aragona di Nardò del 1545, entra a pieno titolo nella storia della scultura del Rinascimento in Puglia e del meridione d’Italia. Sempre più chiara, infatti, è l’indagine proposta che titola proprio “Intorno al Mausoleo degli Acquaviva di Nardò”, dove ‘intorno’, definisce il complesso sistema di relazioni che, una delle più antiche e nobili casate del Regno, realizzò, per secoli, dominando territori grandi quanto intere regioni. Continua a leggere “Intorno al Mausoleo dei Duchi Acquaviva di Nardò (Parte terza)”
Intorno al Mausoleo dei Duchi Acquaviva di Nardò (Parte seconda)
Ogni materia ha la sua vocazione formale, ogni forma ha la sua vocazione materiale, già abbozzata nella vita interiore.
(Henri Focillon, Vita delle forme)
di Paolo Marzano

Condividere l’arte con il tempo e la storia, riconoscendone la sua umana antica espressione, pone non poche difficoltà. Gli strumenti per tentare l’impresa si trovano nella individuale predisposizione dell’approccio all’arte, dosando, e così ‘tarando’, la propria sensibilità, alle componenti alchemiche di quella “docta ignorantia” e “festina lente” (secondo la regola estetica rinascimentale del gioco figurato tra opposti che riusciva ad educare filosoficamente alla “coincidentia oppositorum”). Continua a leggere “Intorno al Mausoleo dei Duchi Acquaviva di Nardò (Parte seconda)”
Intorno al Mausoleo dei Duchi Acquaviva di Nardò (Parte prima)
“… che dolce pietra, la storia inquieta, mutò in Virtù”
di Paolo Marzano
Una mia ultima indagine, parla di una caratteristica importante della cultura artistica tra Quattrocento e Cinquecento riferita ad argomenti come le Muse, le Arti Liberali, le Virtù e le Sfere Celesti. Una sintesi del concetto di cultura diffusa in Italia e non solo. Prendiamo ad esempio il Mausoleo di Giovambernardino e Belisario Acquaviva a Nardò, del 1545, nella chiesa di S. Antonio. In quest’opera appare la notevole postura ‘antiqua’ delle quattro figure, delle Virtù Cardinali; Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza. Questo monumento non ha paragoni (se non nello schema delle quattro figure delle Virtù) per fattura e precisione d’impianto. Dall’architettura della macchina ‘apparata’ fino ai monili, ai gioielli, alle grifagne e alle finiture della capigliatura con pettinatura diversa delle Virtù.

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