di Rocco Aldo Corina
Eppur così non può essere, ma così è, forse. Nessuno si meravigli se, leggendo Francesco Pasca, penso a Turoldo. «Ieri un Vecchio segnato dal tempo ricorda di un/ giovane tempo che ha smarrito quel tempo». Così si esprime Francesco, non certo desiderando l’oscurità della triste sera. La passata giovinezza non gli permette infatti d’avvertir la quiete per quel tempo che purtroppo, ahimè, non c’è più. E Turoldo? «Fa’ – dice – che la notte finisca» presto, basta con il «pianto che ora trasuda dai nostri rami gonfi d’allegri sogni soavi», «fammi piena la bocca di profumo». E il nuovo giorno ci sarà? Continua a leggere “Ho atteso il domani (la poetica di Francesco Pasca)”
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