Lacasa del nonno Vito, quando veniva qualche giornata di sole, sul calare dell’inverno, splendeva sulla parete rivolta a mezzogiorno. Dalla finestra si vedeva il verde del campo di frumento che fremeva di crescere nell’attesa del calore. Continua a leggere “La casa del nonno Vito”
Compare Saro lo sapeva: da quando suo figlio Antonio era ritornato dalla prigionia, in famiglia, invece di gettare acqua sul fuoco, era stato come accendere fuscelli secchi a ravvivare la fiamma.Continua a leggere “Compare Saro”
Nel 1918 non c’era la radio, ma tutti in famiglia seguivano lo stesso lo svolgimento della guerra che si combatteva contro gli Imperi Centrali. Si piantavano le bandierine tricolori sulla carta geografica: Monte Nero, Carso, Isonzo… Le bandierine di carta avanzavano centimetro per centimetro sulla strada che portava a Trento e Trieste. Continua a leggere “Due novelle”
Eugène Boudin: Le Havre, coucher de soleil a mer basse
Incerto nella scelta, Paolo pensò di rivolgersi per consiglio alla signora Elisa, se non altro, per la posizione che quella donna occupava nel suo cuore. Paolo, malgrado la sua momentanea incertezza, aveva una certa esperienza di vita e di amore. Le avventure erano venute a cercarlo richiamate dal suo bell’aspetto, dalla sua ricchezza e dalla sua libertà. Soltanto, malgrado la sua esperienza, un fondo di timidezza gli era rimasto. Lo provava la sua storia con Giulia. Continua a leggere “I tre foglietti bianchi”
Giorgione: Natività Allendale, (cm. 89 x 111,5 National Gallery di Washington)
Ricordo che quando arrivavano le feste di Natale la ragazza che si girava in casa per aiutare la mamma nelle faccende quotidiane, faceva sempre la stessa domanda:
Lentamente salivo quella scala così antica, rassicurante. Dalla ringhiera, nell’attesa di me, Delia mi parlava del traffico all’incrocio e del parcheggio impossibile.
Compreso nel prezzo del biglietto pago la possibilità di poter leggere e scrivere, di sonnecchiare, di osservare la gente e di ascoltare le loro storie. Continua a leggere “Milano centrale”
Marta è nata nell’estate del 1963 in Irpinia. Dopo varie esposizioni nel suo paese e in quelli vicini, ha voluto partecipare all’Esposizione presso il Castello Ducale di Bisaccia dell’8 marzo 2015 con le creazioni manuali realizzate all’uncinetto e chiacchierino, ma soprattutto col suo motto: Continua a leggere “Marta e il recupero delle antiche arti muliebri”
Nino, non aveva mai posseduto un pezzetto di terra, neppure un piccolo orto, che quasi tutti nel paese possedevano dietro casa. Eppure diceva che possedeva tutta la terra; che la terra era sua e del Signore. Non era pazzo, Nino, anche se nel paese tutti lo consideravano tale e come tale lo trattavano, con pietosa condiscendenza. Il suo torto era quello di amare troppo la terra, tanto da confonderla con l’essenza stessa della vita. Spesso, i contadini, tornando dal lavoro dei campi, lo incontravano lungo i sentieri, intento a scrutare la terra al di là dei muretti a secco. Talvolta, nei nebbiosi crepuscoli autunnali, si poteva vederlo seduto sull’ultimo muretto del paese a contemplare la campagna con gli alberi senza foglie, mentre la terra si preparava il suo letto per l’inverno. Nino era felice che le foglie cadessero, quasi approntassero una calda coperta per lui e per la terra. Continua a leggere “Storia di Nino”
– Lasciatemi andare ! Se vi dico che non ne so nulla di questo delitto, che non sono nemmeno di queste parti !
– Questo non dice niente.
– Ma se vi ripeto che non so nulla…
A poco a poco intorno all’uomo una folla di curiosi aveva formato un largo cerchio e pressava, si accavallava, si sollevava in alto per udire meglio quello che si diceva e per vedere lo sconosciuto in volto. Il Santoro sudava e cercava di sfuggire agli sguardi di tutti quegli individui che pareva guardassero un leone catturato.Continua a leggere “Il morto di contrada Muzza”
Qualche giorno fa, come ogni giorno da un paio di mesi a questa parte facevo compagnia a mio padre ottantenne, costretto a letto da una malattia che vuole stanarlo e che lo rende incapace di muoversi. Lui che sulla sua libertà e sulla sua indipendenza ha costruito gli ultimi quarant’anni. Continua a leggere “Erba de ientu”
Antonio e Vincenzo giacevano in fondo alla corsia del reparto chirurgico dell’Ospedale Militare. Le loro condizioni non erano certo delle migliori se, dopo le prime cure tentate all’Infermeria di Marina, avevano dovuto trasportarli nel più attrezzato Ospedale della Marina.Continua a leggere “Pescatori abusivi”