Nell’ambito della periodica rotazione, non gli era toccata la leva del 1941, ovvero la mia, e, però, lo conoscevo bene, al pari dell’intera scolaresca, sin dal debutto fra i banchi, come l’insegnante, il maestro per antonomasia del paese, il più vecchio. Continua a leggere “Don Peppino la pinna po”
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Andare in camporella, fra liste, contese e fragori di propaganda elettorale
di Rocco Boccadamo

Una cara amica, di latitudine geografica e, ahi me, anche di primavere parallelamente lontane, allorquando capitava di passare in rassegna e rivisitare col pensiero le parentesi dell’adolescenza e della prima giovinezza, in genere costellate, per fatto meramente naturale, di grappoli di boccioli amorosi, in seno ai correlati discorsi e confidenze, indulgeva sistematicamente alla vezzosa uscita “… si andava in camporella”. Continua a leggere “Andare in camporella, fra liste, contese e fragori di propaganda elettorale”
L’eremita della Pastorizza
di Rocco Boccadamo
Sembra accadimento di ieri, eppure ben dodici calendari si sono succeduti dal mio passaggio, diciamo così, a vita privata, dopo circa un quarantennio di attività lavorativa, e dal contestuale ritorno nel minuscolo e defilato mondo dove sono nato.
Pastorizza sta per denominazione del fondo su cui insiste la mia casetta con pineta, dimora stabile in primavera e d’estate, approdo del weekend durante le restanti stagioni. Continua a leggere “L’eremita della Pastorizza”
Viagra e tranelli
di Rocco Boccadamo
Un quarantanovenne di Roma, da poco coinvolto in un nuovo legame affettivo (dopo il dissolvimento di una precedente unione) e desideroso di celebrare alla grande un incontro d’amore con la compagna, assume di botto due compresse di Viagra, ma, purtroppo, nel durante, finisce tristemente stroncato da un infarto.
Una signora del Frusinate, sentendosi “trascurata” dal coniuge e al fine di riaccendere nel partner la passione di una volta, pensa bene di sciogliere due analoghe pastigliette blu in un bicchiere di vino servito a tavola al marito, con l’unico effetto, però, che l’uomo è immediatamente colto da acutissimi dolori al petto e sudore freddo, la classica sintomatologia, giustappunto, dell’infarto. Immediata richiesta di soccorsi da parte della temeraria, ricovero in ospedale, fortunatamente il malcapitato se la cava, tanto da uscirsene con il generoso commento di chiaro perdono “quello di mia moglie è stato un gesto d’amore”. Continua a leggere “Viagra e tranelli”
Le strade di Castro
di Rocco Boccadamo
Il 10 luglio 2007, rivolgendomi a Luigi Carrozzo, da poco eletto primo cittadino di Castro, oltre formulare gli auguri di buon lavoro, scrivevo in particolare:
“E’ urgente, Signor Sindaco, anzi improcrastinabile, soffermarsi sullo stato di un’importante strada del Suo Comune, Via IV Novembre: le condizioni del manto stradale sono, a dir poco, pietose, si fa fatica a trovare un metro quadrato integro, si corre, anzi si sobbalza, su un’interminabile serie di bitorzoli, avvallamenti, buche rattoppate male, avvallamenti pericolosissimi, insomma Via IV Novembre è assolutamente impercorribile e, da un momento all’altro, ci scapperà l’incidente, in aggiunta ai continui e seri danni e patimenti per automobilisti e motociclisti e, ovviamente, per i veicoli“. Continua a leggere “Le strade di Castro”
Un’istantanea intrisa d’umanità
di Rocco Boccadamo

B., compaesano fra i settanta e i settantacinque, è vedovo ormai da lunga pezza.
Vive, da solo, nella vecchia, ancorché rammodernata, casa della “Rua”, dove ebbe i natali (per inciso, a beneficio dei più giovani, merita di ricordare che una volta i parti non avvenivano in ospedale o in clinica, bensì nel letto grande domestico, con l’assistenza della levatrice e delle familiari e parenti di sesso femminile già mamme) e abitò a lungo insieme con i genitori e i numerosi fratelli e sorelle.
E’ solo, giacché l’unico figlio, per ragioni di lavoro, si è stabilito in una capitale estera e ritorna da queste parti esclusivamente in estate e in qualche altra sporadica occasione.
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Nomi propri dei bambini il giorno d’oggi
di Rocco Boccadamo
Accompagno ai giardinetti il mio nipotino Paolo di cinque anni.
Durante il rituale giro fra le varie attrezzature e installazioni di gioco e svago, ecco la sosta accanto alla giostrino, che è fatta girare dagli stessi piccoli utenti mediante spinte con le braccia su una ruota metallica posta nella parte mediana dell’apparato.
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FORMICHE E… DINTORNI, CON SORPRESA FINALE
di Rocco Boccadamo
Basta soffermare brevemente lo sguardo nel giardino di casa, in campagna, sul terrazzo, nella veranda, lungo i tronchi e i rametti degli alberi, in ogni dove, anche nel sito più strano e defilato (pare che abbiano scalato altissimi grattacieli, conquistando gli angoli di esclusive suite): se ne scorgono a vista d’occhio, a milioni, anzi a miliardi. Quasi che la specie, negli ultimi lustri, avesse subito un’immane esplosione, moltiplicandosi addirittura in termini incommensurabili.
Minutissime e in quantità, dunque, senza limite, un po’ come, stando ad una tradizione millenaria, si sono considerati i granelli di sabbia del mare e degli oceani. Continua a leggere “FORMICHE E… DINTORNI, CON SORPRESA FINALE”
UNA PICCOLA PARENTESI DISTENSIVA
di Rocco Boccadamo
Con la motivazione, invero reale, di dover assistere ad alcuni interventi di riordino nel giardino attiguo alla casetta delle vacanze, mi sono concesso una breve pausa, appena quarantotto ore, evadendo così dalle quotidiane abitudini personali fra le pareti domestiche e allontanandomi, in abbinata, dai frastuoni, dalle chiacchiere noiose, dalle beghe, il più delle volte senza senso, che caratterizzano la vita e la cronaca cittadina. Continua a leggere “UNA PICCOLA PARENTESI DISTENSIVA”
SIGNOR GIUDICE, CHE CI VIENE A DIRE?
di Rocco Boccadamo
Suscita meraviglia, sbalordimento e, in certo senso, riprovazione materiale e morale, il contenuto dell’intervista rilasciata al “Corriere” (edizione di venerdì 2 luglio, pagina otto) da un giovane uditore giudiziario, per gli addetti ai lavori, MOC – Magistrato ordinario in tirocinio, fresco vincitore di concorso e da poco in servizio a Roma.
Il personaggio in questione definisce basso e inadeguato il suo stipendio iniziale di 2340 euro netti mensili (4.530.000 vecchie lire), destinato a passare, fra un anno e mezzo, se il periodo di “prova” sarà ritenuto positivo, a 2.900 euro netti (5.616.000 vecchie lire) e suscettibile, dopo altri due anni e mezzo e una seconda verifica, di un ulteriore incremento non precisato.
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ACINI D’ESTATE
di Rocco Boccadamo

A fianco della provinciale che declina, quasi scivolando, verso l’Arenosa, sul finire del primo rettilineo e immediatamente a ridosso del belvedere panoramico che spazia sulla costiera da Castro a Santa Maria di Leuca, si estende un appezzamento di terreno denominato “Magno”.
Rievoca, tale sito, antichi ricordi, risalenti addirittura ai tempi dell’infanzia, allorquando il fondo era condotto in mezzadria da una numerosa famiglia del medesimo rione, Ariacorte, in cui è nato e cresciuto chi scrive, per, poi, passare agli zii che vi coltivavano cereali e, soprattutto, tabacco. Continua a leggere “ACINI D’ESTATE”
Quell’indimenticabile spettacolo audace nella controra
di Rocco Boccadamo
Altro che la mitica “Malizia” in celluloide, con un’avvenente Laura Antonelli intenta a sfaccendare in sommità ad una scala e un imberbe coprotagonista intensamente preso a coglierne e catturarne, dal basso verso l’alto, le intime meraviglie!
V’è una scena assai più antica, vera e reale, qui si proverà a inquadrarla e fissarla alla stregua di flash rinnovato e attuale, con interpreti in carne ed ossa e d’intensità che, senza alcun dubbio, regge appieno al confronto. Continua a leggere “Quell’indimenticabile spettacolo audace nella controra”