di Maria Cezza

Mi disinteresso
alle corti,
ai circoli d’artisti
al giro noioso degli stessi,
alle cotonature Continua a leggere “INEZIE”
Rivista di pensiero e cultura meridionale
di Maria Cezza
Mi disinteresso
alle corti,
ai circoli d’artisti
al giro noioso degli stessi,
alle cotonature Continua a leggere “INEZIE”
di Tiziana Pedone
Dopo essermi infilata in un vecchio paio di jeans e una maglietta lisa dall’usura, ho tirato fuori dall’armadio una piccola tela vergine. Ho preso i pennelli e i colori che avevo riposti in un cassetto e ho cominciato a dare le prime pennellate. Una rossa, una verde, una azzurra. Sorrido dentro di me. So che questi colori hanno un significato ben preciso e non sono per nulla casuali.
I bambini: sanno ancora giocare. Sanno, sempre, come inventarsi il mondo. Oltre noi. Nella scontatezza delle nostre giornate, programmate in ogni dettaglio, per noi son diventati piccoli impegni pianificati Continua a leggere “Girotondo”
di Maria Grazia Anglano
Bisogna scrivere col silenzio del tuono
sulle barbe incise della nostra vita.
Arrivare radente, percepire il vuoto
e ricucire la carne piana del foglio. Continua a leggere “Segno”
…il fumo sale dritto tra le tende di cotone
e la luna affacciata sul terrazzo di fronte,
come l’aquilone che mi portava a spasso
sulla strada dietro la scuola, Continua a leggere “…un filo di fumo…”
di Lucio Causo
C’era una volta una bambina che tutti gli anni quando ritornavano le feste di Natale si rifaceva una stessa domanda:
“Che cosa fa la povera gente il giorno di Natale ?”.
Non era una preoccupazione assillante e neppure una caritatevole sollecitudine, ma appena un’ombra che appariva e scompariva nella letizia della sua festa, presto cancellata per istinto infantile ed egoistica difesa. Continua a leggere “Il Natale dei poveri”
di Lorenzo De Donno
Grandi spruzzi, oggi, sotto al faro della Palascia, che chiude a sud la suggestiva Baia delle Orte, per una bella tramontana estiva che asciuga presto il sudore della lunga camminata. La “tramontana dei Santi Martiri”, così la definivamo da ragazzi. Continua a leggere “La tramontana dei Santi Martiri di Otranto (il mare sa come fare)”
di Lorenzo De Donno
Mi sono fermato, quasi per caso, in questo borgo, incastonato come un piccolo anfiteatro fra due montagne che precipitano nel Tirreno, spinto dall’esigenza di trovare in fretta una farmacia sul limite dell’orario di chiusura e dopo chilometri e chilometri di guida nel traffico intasato, fra tornanti strettissimi e snervanti sensi unici alternati. Ritirato in tempo il farmaco che mi occorreva e venuta meno, pertanto, la tensione determinata dalla fretta e dallo stress da guida, mi guardo finalmente intorno e mi accorgo della bellezza, dolce e discreta, del luogo in cui mi trovo.
Continua a leggere “Taccuino di Viaggio, Costiera Amalfitana: tappa a Minori”
di Lorenzo De Donno
Percorrendo il viale dell’Addolorata, mi sono soffermato, quasi senza volerlo, davanti ad una bella casa di pietra bianca, dallo stile vagamente “deco”, che risale ai primi del 900. Quella costruzione la conosco bene per esserci passato davanti migliaia di volte, apparteneva alla Signora Mele, una brava e “storica” maestra che era ancora in servizio presso la Scuola Elementare Principe di Piemonte, quando io ne ero alunno, alla fine degli anni ‘60.
di Lorenzo De Donno
Giuseppe fa l’autista, si è alzato dal letto che era notte fonda. Ora si prepara il caffè con la piccola moka da una tazza, annerita dagli anni, che sbuffa e sfiata dall’impanatura. Come ogni mattina, ripulendo gli schizzi dalla cucina, si ripropone di cambiarne la guarnizione ma sa che, anche oggi, se ne dimenticherà. Tra poco salirà sul suo pullman e raccoglierà, dalle fermate dei paesi della provincia, impiegati infreddoliti e studenti sonnacchiosi, che si assopiranno sui sedili … Continua a leggere “Risvegli (in una mattina d’inverno)”
di Lorenzo De Donno
Lei si voltò e, dopo qualche attimo di incertezza, lo abbracciò con un trasporto che gli sembrò sincero e spontaneo. Poi la donna si ritrasse di un passo, come per guardarlo meglio, quindi lo “agganciò” per un braccio e gli disse che era una bella sorpresa averlo incontrato dopo tanti anni, e che non era cambiato per nulla. L’uomo si schermì e, passandosi una mano sulla profonda stempiatura, simulò un gesto di scoraggiamento, così come faceva un vecchio commissario nella pubblicità di una brillantina.
Nel corso dei secoli XVI-XVIII le storie di famiglia sono state oggetto di argomentazione per una vastissima produzione letteraria. La genealogia, in particolare, ha avuto il merito di narrare la grande storia attraverso le vicende di una schiatta che, per valor militare o civile, è stata una delle protagoniste del tempo. L’araldica, invece, ne ha evidenziato il carattere nobiliare,
Continua a leggere “I Maramonte di Terra d’Otranto, un libro di Vito Papa”