Racconti, Scrittori salentini

Il tuffo carpiato del  giovane operaio impennacchiato

di Umberto Marsella

Mimmo Anteri: Trasmigrazioni (Acrilico su tavola cm 100×100)

Una data e un treno. A fianco, il caso o il destino.
Le date, si sa, sono semplici dettagli ma se una somiglia alle coordinate del compleanno (o a qualcosa di più) continuerà ad intenerirci e a raccontare le storie sfilacciate e mai archiviate che in qualche modo ci descrivono.
Poi il treno. Continua a leggere “Il tuffo carpiato del  giovane operaio impennacchiato”

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Cronaca locale, Personaggi

La pizzeria di Vittorio a Maglie (ciò che un cartello non diceva)

di Umberto Marsella

 

Entravi e te lo trovavi lì davanti, a fianco alle foto appese dei Dik-Dik. Poche righe, semplicemente per ricordarti che da quel 31 dicembre 2008, dopo più di quarant’anni di attività, la pizzeria di Vittorio avrebbe chiuso i battenti. Grazie a tutti. Punto e basta.

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Ambiente, Racconti, Scrittori salentini

I cento scalini del pianeta azzurro

di Umberto Marsella

Chiesa Greca a Otranto
Pasquale Urso: Otranto, litografia

Ad Otranto ho consegnato i miei primi ricordi …d’acqua!

Lì  l’ostro e lo scirocco  ammansivano il mare saraceno ma  ci rendevano particolarmente irrequieti.

A dire il vero del mare ci importava poco, non ne facevamo ancora parte. Piuttosto ci inebriava l’idea di poter crescere insieme per quattro mesi : immersi in un fluido speciale dove ogni molecola rappresentava un gioco d’acqua o di sabbia. Una sabbia magica in grado  di trasformare le nostre semplici, stagionali amicizie,  in puro affetto.

Il bianco pervadeva le nostre giornate,  un bianco abbacinante che “ossigenava” i  capelli , la sabbia, striava il cielo e rendeva candido il mare. Non ho più visto quel colore, riesco solo ad immaginarlo. Continua a leggere “I cento scalini del pianeta azzurro”

Cronaca locale, Personaggi, Scrivere il Salento

Della Stella

di Umberto Marsella

Ora è tutto finito da tempo ma, forse, non  completamente metabolizzato!  Ancora rimbalzano nella mia mente i toni mesti e avvilenti che accompagnavano le scarne conversazioni rubate  dietro gli scaffali e gli sguardi contriti in fila alla cassa, come se fosse, per assurdo, una processione del disappunto. Quell’ambiente che aveva sempre inclinato la nostra quotidianità verso il buonumore, la gentilezza autentica e la leggerezza, si faceva grigio e silente e così, nella crudezza di questa realtà, Della Stella o meglio Chiarastella chiudeva, dopo ottant’anni. Mese più, mese meno. Prima forno, poi mini market, infine supermercato. Con un bisogno irrinunciabile di andare avanti anche quando dai vetri del negozio vedevamo scorrere le immagini di una “metafisica” trasformazione della verdeggiante e luminosa Piazza delle Erbe (leggi chiazza cuperta) in suppinna  impervia e  …odorosa. Continua a leggere “Della Stella”