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Tuglie, la chiesetta della Madonna del Pozzo

di Lucio Causo

La chiesetta dedicata alla Madonna del Pozzo si trova in Via delle Anime e vi si accede da un piccolo portale sul quale si vede una croce e una specie di balcone che protegge l’ingresso.

La sua edificazione risale, più o meno, ai primi anni dell’Ottocento. Nel 1850 la cripta fu messa in disuso per dare inizio ai lavori di costruzione della chiesa più grande che si trova nel piano superiore, con accesso dalla Via Trieste (chiesa delle Anime).

Fino al 1932 la chiesetta era in ottimo stato, poi fu chiusa e usata per deposito di attrezzi e materiali di edilizia. Il 16 luglio 1992, completamente restaurata, venne restituita al culto della Madonna del Pozzo alla quale era da sempre dedicata.

La chiesa delle Anime fu costruita, nella sua parte centrale, sopra la cripta della Madonna del Pozzo. Aveva una facciata piccola e senza alcun ornamento. Su iniziativa di don Vito Bacile, nei primi anni ’30, la chiesa fu ampliata e la facciata completamente rifatta nel 1933 dal costruttore Giuseppe Toma. L’altare maggiore è ornato di pregevoli dipinti realizzati da Alfredo Greco di Maglie nel 1935 e recentemente restaurati.

All’interno della chiesa delle Anime si trovava, in origine, la statua della Madonna del Pozzo, di proprietà privata, realizzata in cartapesta negli anni 1830/50. In occasione dei lavori di restauro e di ampliamento della chiesa, eseguiti nel 1934, la statua fu collocata nella cripta sottostante, dove rimase per lungo tempo, anche quando la cripta fu messa in disuso ed utilizzata come deposito. Poi fu trasferita nella casa di una famiglia tugliese, per evitare la distruzione, uscendo dalla devozione popolare della comunità.

Il culto della Madonna del Pozzo è pervenuto a Tuglie con la vicinanza del convento ed annessa chiesa di S. Pasquale, costruito all’ingresso di Parabita. I frati Alcantarini, che dimoravano in quel convento, avevano frequenti contatti con la popolazione tugliese. Anche nella chiesa di S. Pasquale si venerava la statua della Madonna del Pozzo, somigliante a quella di Tuglie. Entrambe le statue erano state realizzate nello stesso periodo.

La storia dell’originario culto a S. Maria del Pozzo parla di un prete di Capurso, in terra di Bari, don Michele Tanzella, a cui fu diagnosticato un male inguaribile. Una notte imprecisata del 1705 il Tanzella ebbe una visione. Gli apparve la Madonna e lo invitò a bere l’acqua del pozzo di S. Maria con la promessa di erigere, dopo la guarigione, una cappella dedicata al suo culto. Il sacerdote fece la promessa, bevve l’acqua miracolosa e riacquistò la salute. Successivamente, all’interno del pozzo, su una parete, fu rinvenuta l’icona della Madonna con il Bambino Gesù che fu asportata e condotta nella chiesa Matrice di Capurso da dove operò numerosi miracoli. Dopo la prima cappella, venne costruito il grandioso Santuario di Capurso, divenuto poi Basilica. Nel 700 il culto della Madonna del Pozzo rimase circoscritto a Capurso e nell’entroterra barese, poi cominciò a diffondersi in Terra d’Otranto. A quel tempo i luoghi di culto erano pochi. Dopo la Restaurazione del 1815, col ritorno dei Borbone nel Regno di Napoli, i frati Alcantarini, devoti alla casa reale, ebbero in Lecce la sede della Provincia Monastica di S. Pasquale, da cui dipendeva anche la comunità di Capurso. Ben presto i frati del prestigioso Ordine Religioso si stanziarono nei conventi di Galatone, Squinzano, Martano e Parabita, oltre a quello di Lecce, diffondendo il culto della Madonna del Pozzo.

Un Decreto Vescovile del 1898 lascia intendere che a Tuglie esisteva già  la chiesa delle Anime la quale, oltre ad avere assorbito la vecchia chiesetta della Madonna del Pozzo, ne aveva, forse, anche assorbito il titolo.

Per maggiori informazioni vedere:

Enzo Pagliara, La Chiesa e la Confraternita delle Anime in Tuglie, Manduria, Barbieri, 1993.

A. Panico, Tuglie, il paese e la vita, Galatina. Congedo Editore, 1993.

LUCIO CAUSO

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