di Lara Damore

Comincia così
In un rigagnolo
Senza fonte definibile..
Sfiora appena
Il suolo, diramandosi Continua a leggere “Il dubbio”
Rivista di pensiero e cultura meridionale
di Lara Damore
Comincia così
In un rigagnolo
Senza fonte definibile..
Sfiora appena
Il suolo, diramandosi Continua a leggere “Il dubbio”
[Dalla Prefazione di Vincenzo D’Aurelio]
Tabelle fu un antico feudo ricadente in territorio di Nardò (Le). Come spesso accade e nonostante il ruolo storico avuto nei secoli passati, molti luoghi spariscono dalla memoria comune diventando parte dei ricordi obliati. Questo è ciò che potrebbe accadere anche per Tabelle ma il lavoro di Riccardo Viganò rappresenta uno dei primi contributi importanti per riportare alla luce le vicende di un feudo già attivo dall’XI secolo.
Continua a leggere “Piccola guida alla storia di Tabelle, l’e-book”
Lo spazio tempo descritto da Einstein, che è una delle verità incontrovertibili della fisica moderna, mi ha fatto a lungo meditare e non soltanto da un punto di vista fisico, ma anche e soprattutto filosofico e morale. Continua a leggere “Dallo spazio-tempo di Einstein all’inquisizione”
Le emozioni non navigano mai solitarie come navi pirata nel mare del nostro percepire la realtà, ma son sempre grandi flotte che scagliano i loro attacchi insieme, tempestando l’uomo di lacrime e di brividi, di sudore e di battiti veloci. Forse non ha neanche senso chiamare questo sentire qualcosa emozione. Ci sentiamo padroni del tutto al punto di credere d’essere detentori del sapere e del diritto di nominare ciascuna cosa con le sillabe che più ci aggradano.
Debutta con L’alba d’inverno il giovanissimo Andrea Settembrini, classe ’91, oggi impegnato su vari fronti: corso di studi in Ingegneria, cinematografia e scrittura. Continua a leggere “L’alba d’inverno di Andrea Settembrini”
“Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un’altra” (da L’infinito viaggiare)
Claudio Magris
Credo che ognuno di noi sia il prodotto di quei mille piccoli o grandi cortocircuiti che rappresentano gli eventi importanti della propria vita; ci si forma, si cresce, si forgia il proprio carattere attraversando i sentieri del nostro vissuto. E quello che diventiamo da adulti altro non è che il risultato di quel lungo, lento, faticoso cammino.
di Lara Damore
S’innalzano fiere
le torri d’oricalco
Sommano feroci Continua a leggere “Temporale di settembre”
Il dottor Babbarabbà, gli òrapi e altri misteri ciociari
“Per trovarmi in un luogo comune non ho necessità di viaggiare e nemmeno di muovermi: ci arrivo in un istante montando sull’astronave della mia stupidità” (Il dottor Babbarabbà, “Minestrone con carrube”, Proemio, luglio 2014)
Il viaggio in Ciociaria volge al termine, ma ritroviamo il dottor Babbarabbà con il suo fido amico Lucio tutti impegnati nell’impegnativa visita del misterioso e tetro castello-fortezza di Fumone.
Dopo la faticosa inerpicata e la visita degli spettacolari giardini pensili, si apprestano a visitare gli angusti locali del misterioso castello. Continua a leggere “I misteri e i fantasmi del castello di Fumone”
di Lara D’Amore
Suoni lontani
Di sincopate danze
Infrangono il corso
Dei miei pensieri neri. Continua a leggere “Melancolìa”
di Riccardo Viganò
Il rapporto tra archeologia, ricerca storica e devozione popolare è un tema di grande complessità ed ampiezza; una storia che si può “apprendere” attraverso lo studio di alcuni oggetti con connotati di senso religioso. Ne sono esempio le medagliette devozionali note come li spiragghie o i santini che ben rappresentano una testimonianza della quotidianità del culto. Tali tracce si possono rinvenire, quasi con quotidiana frequenza, nelle nostre campagne, negli scavi edili o nelle vicinanze di complessi cimiteriali civili ed ecclesiastici, sia post-medioevali che moderni, e addirittura nei cassetti dei nonni. Queste tracce forniscono l’opportunità di studiare in modo sistematico le credenze, le devozioni e i pellegrinaggi di una comunità ad esse legati.
Continua a leggere “Archeologia della devozione popolare salentina: Santini e medagliette”
di Titti De Simeis
Se c’era una volta, vi assicuro, c’è ancora.
Nell’ideale recondito e deprimente di tanti uomini. Molti dei quali pronti a firmare petizioni contro il maschilismo e a dichiararsi sostenitori della parità dei diritti.
Per poter gustare appieno il poema sinfonico di Strauss “Così parlò Zarathustra” bisogna rifarsi al testo omonimo scritto da Nietzsche intorno all’anno 1884, testo definito dallo stesso filosofo “un libro per tutti e per nessuno”. Un libro per tutti perché, fuori da ogni tecnicismo, l’autore cerca di spiegare il suo pensiero con un linguaggio semplice ed immediato, un libro per nessuno perché pieno di enigmi e profezie che sovvertono tutti i valori del suo tempo. Nietzsche, consapevole di ciò, in una sua lettera si esprime così:
Continua a leggere “Così parlò Zarathustra: da Nietzsche a Strauss”
di Lara Damore
Sfiorano la pelle
Puoi vederli appena..
Portano con sé
Sentimenti inutili Continua a leggere “Tempo”