Lucia Sandroni: E dolcemente ondeggiare nel rosso tramonto – (olio su tela 50×70 tecnica a spatola)
Mi piace accartocciare gli ultimi spiccioli, quei ritagli striminziti della sera consumata, In quel pacco di silenzio, sussurrato dalla scia dei sogni che sono in coda, là dove la sera spoglia gli ultimi spasmi dei rumori, per consegnarsi al passo felpato della notte più fonda, quella che chiama tutte le schiere dei pensieri in adunata, a fare l’elenco o forse meglio il bilancio del giorno, per scivolare poi un po’ più in là, a ritroso, nel tempo più lontano, quello ormai perduto nel labirinto di uno spazio non più accessibile, non più “ritornabile”. Continua a leggere “Mi piace…”
Essere credenti oppure no, non importa: in questo momento storico di grosse incertezze, delusioni, sfiducia e paura inconsolabili il Papa risponde guidandoci verso la Fede. Restituendo, cioè, alla religione il significato nel quale, da molto tempo, la società non si riconosceva più: sentirsi uniti, vicini, avere un punto di riferimento che dia stabilità spirituale e aiuti a sperare. Un bisogno che in questi tempi si è accentuato, essendo venute meno le certezze intorno a noi ed essendo cresciuta l’enorme diffidenza nella politica e in chi la rappresenta. Continua a leggere “FRANCESCO: IL PAPA”
Ulivi ricurvi, intrecciati in un abbraccio spasmodico di vita, avvinghiati alla terra con le loro radici eppure anelanti al cielo, fermi immobili nel perenne scorrere delle cose eppure in continua mutazione, sempre uguali a se stessi pure rinnovandosi e trasformandosi nell’alternarsi delle stagioni. Questo almeno erano gli ulivi, i patriarchi verdi della nostra Puglia, ideali sentinelle del tempo che passa, prima che un flagello dalle proporzioni bibliche intervenisse a falcidiarli, portandoli ad un lento ed inesorabile declino. Continua a leggere “La “passione” degli ulivi”
È uscito nel mese di marzo, per i tipi di Macabor, un mio volume di poesie. Grata all’editore che non è arretrato di fronte ad un libro di molte pagine, qui, dal volume – che ha la prefazione di Giulio Ferrroni – a cui va il mio grazie -, e si chiude con una testimonianza di Marco Corsi – che ringrazio -, trascriviamo la quarta di copertina*, e offriamo alcuni versi alle lettrici, ai lettori, se vorranno. Due parole sull’immagine in copertina: è – trovata in ricerca pittorica tempo dopo la scrittura della poesia -, rimbalzo – oltre che concreta, botanica illustrazione -, di un testo di immaginate fioriture all’Appia Antica – via di immemore fascino e di sorprese (p. 170) -. Continua a leggere “Tra spighe viola pallido 2013-2017”
La poesia di Marcello Buttazzo sa di bello. Un bello che si fa vedere, non si legge soltanto. Tra i suoi versi vivono immagini: è un lento avvicendarsi di piccoli fotogrammi dai colori intensi ma delicati, un racconto semplice ma di emozioni decise. Continua a leggere “Marcello Buttazzo: La poesia che si fa cercare”
Decido di entrare, anche se la porta che dava sul giardino e che tenevi accostata in estate é chiusa da un po’. Mi infilo silenziosa tra le penombre della nostra grande casa, scruto ogni graniglia di questo pavimento che mi ha fatto viaggiare nelle forme, tra draghi lune e leoni le nuvole tante sempre le frecce i cuori tutti questi cuori che non vorrei calpestare qui in mezzo. Continua a leggere “Decido di entrare…”