
…il fumo sale dritto tra le tende di cotone
e la luna affacciata sul terrazzo di fronte,
come l’aquilone che mi portava a spasso
sulla strada dietro la scuola, Continua a leggere “…un filo di fumo…”
Rivista di pensiero e cultura meridionale
…il fumo sale dritto tra le tende di cotone
e la luna affacciata sul terrazzo di fronte,
come l’aquilone che mi portava a spasso
sulla strada dietro la scuola, Continua a leggere “…un filo di fumo…”
di Antonio Sagredo
Lo spartito di una gorgiera sfogliavo di sghimbescio
dalla periferia del mio sangue ai sobborghi della tua carne.
Con la smorfiosa latrina del tuo cuore petulante giocavo
per una manciata di ceri, di letanie – e di rosari! Continua a leggere “Lecce, la verde maliarda!”
Il Duemiladiciannove non ci vedrà affacciati sull’Europa. Ma ci affacceremo sull’orizzonte, stupendo e senza tempo, della Palascia o sul lungomare del nostro Adriatico di vite in transito. Sui banchi vuoti di scuole stinte di passioni o sui balconi cadenti di paesi dimenticati.
di Matteo Dell’Olio
Venni per la prima volta a Lecce molti anni fa e vi giunsi nelle prime ore della sera. Era, ricordo, una calda sera d’estate di un caldo afoso così come quasi sempre avviene qui da noi. Allora non avrei mai pensato di dover, poi, restare qui per tutta la vita… e, oltre…
Note intorno all’equivoco ‘barocco’ nel Salento (parte prima)
“… il barocco leccese è un tema eccezionale, o eccentrico, ma paradigmatico: l’argomento si presta all’analisi di una produzione di tipo artigianale e di senso collettivo nonché a lumeggiare il meccanismo storico per il quale solo nel Settecento e riformisticamente si produce il passaggio – altrove in atto da tre secoli – dalla vecchia situazione alla nuova che è caratterizzata dal distacco tra attività di progettazione ed esecuzione materiale dell’opera. Questo ritardo ha l’effetto di saldare la parabola storica moderna attraverso un lungo medioevo baroccheggiante, senza percorrere i passaggi del rinascimento, del manierismo e del barocco stesso linguisticamente inteso nel senso più proprio”.
(In Strutture e personalità del Barocco leccese, cap. I, pag. 11, in Architettura Barocca a Lecce e in terra di Puglia, Maurizio Calvesi e Mario Manieri-Elia, Carlo Bestetti – Edizioni D’Arte, Milano-Roma. Fotografie di Maurizio Puolo, Dicembre 1970). Continua a leggere “Il vuoto e l’eccedente”
di Carmelo Caroppo
Nei primi anni dell’Unità compare nelle fiere e nei mercati della provincia di Lecce un singolare fischietto di terracotta smaltata dei figuli di Cutrofiano: il Carabiniere in alta uniforme con il fischietto “a ‘nculu”. Continua a leggere “L’Unità d’Italia e i Carabinieri col fischietto”
Testimoni silenziosi delle prime espressioni del sentimento umano, di un passato che ancora non conosceva la civiltà messapica, i dolmen (dal bretone “tol”, piatto, largo e “men”, pietra) e menhir (dal bretone “men”, pietra e “hir”, lungo) sono costruzioni megalitiche, disseminate lungo la penisola salentina, la cui origine e funzione restano avvolte da un’aura di mistero. Continua a leggere “Pietre antiche: dolmen e menhir del Salento”
di Paolo Marzano
“Place publique de la ville de Nardò (Neretum)”. E’ titolato così l’acquerello di Abraham Louis Ducros del 1778. La scoperta di nuove tracce che testimoniano il passato di una città, affascinano e incuriosiscono, specialmente, gli appassionati di queste tematiche. D’altronde, rappresentano visioni, ma anche prove di una storia che con il tempo, stratifica modi di vivere, emozioni, usi, costumi e sensazioni che la città regala.
Si tratta di un disegno importante e carico di informazioni che coincidono, in parte, con la realtà odierna, e che, se analizzato a fondo, evidenzia particolari molto interessanti.
Poco fuori dall’abitato di Muro Leccese, a circa un chilometro, procedendo verso ovest lungo la strada che conduce a Scorrano, si può scorgere sulla sinistra una piccola deviazione. Addentradoci lungo questa tortuosa, ma ben percorribile, stradina si penetra per poco più di 600 metri sino a giungere di fronte ad un crocevia (siamo sulle coordinate 40°05’41.27” Nord – 18°19’43.60” Est).
Un giorno di tanti anni fa, all’uscita dalla scuola, in via Riccardo Rubrichi, l’anziano pescatore gli volle raccontare il messaggio che gli era venuto fuori dal cuore, in una mite notte di maggio, al cospetto della sua dolce Principessa della Luna: Continua a leggere “Badisco e ricordi”