Architettura, Cultura salentina

La basilica di Santa Caterina in Galatina

nella leggenda, nella storia e nell’arte

di Lucio Causo

La leggenda vuole che Raimondello Orsini Del Balzo si sia inginocchiato vicino al corpo di Santa Caterina sul Gebel Katherine, sotto il Sinai, per baciarla e che in tale circostanza abbia strappato un dito della Santa per nasconderlo dietro un orecchio e portarlo a Galatina, nel luogo dove fece edificare la grande basilica nel 1391. Continua a leggere “La basilica di Santa Caterina in Galatina”

Cultura salentina

Sigismondo Castromediano, il duca bianco

di Lucio Causo

Sigismondo Castromediano

Sigismondo Castromediano, duca di Morciano e marchese di Cavallino, patriota, archeologo e letterato, discende dalla famiglia di Kiliano di Lymburgh, sceso in Italia nel XII secolo con i normanni. Questa famiglia ha dato capitani, giudici e notai, baroni e marchesi alle terre di Petrapertosa, di Castelbello, di Cerreto, di Morciano, di Ussano, di Vermigliano, di Tafagnano, di Sanarica e di Zollino. Sigismondo Castromediano, il duca bianco, come lo chiamava la baronessa Adele Savio di Bernstiel, è nato a Cavallino (Lecce) il 20 gennaio 1811 da Domenico, duca di Morciano, e dalla marchesa donna Maria Balsamo. Continua a leggere “Sigismondo Castromediano, il duca bianco”

Poesia, Poesie

…un filo di fumo…

© Pasquale Urso: Acquaforte
© Pasquale Urso: Acquaforte

 

…il fumo sale dritto tra le tende di cotone

e la luna affacciata sul terrazzo di fronte,

come l’aquilone che mi portava a spasso

sulla strada dietro la scuola, Continua a leggere “…un filo di fumo…”

Poesia, Poesie

Lecce, la verde maliarda!

di Antonio Sagredo

Lecce Palazzo Turrisi
©Gianfranco Budano: Lecce Palazzo Turrisi

Lo spartito di una gorgiera sfogliavo di sghimbescio
dalla periferia del mio sangue ai sobborghi della tua carne.
Con la smorfiosa latrina del tuo cuore petulante giocavo
per una manciata di ceri, di letanie – e di rosari! Continua a leggere “Lecce, la verde maliarda!”

Cultura salentina

Lupiae. Duemiladiciannove

©Gianfranco Budano: Lecce, Chiesa di S. Irene
©Gianfranco Budano: Lecce, Chiesa di S. Irene

Il Duemiladiciannove non ci vedrà affacciati sull’Europa. Ma ci affacceremo sull’orizzonte, stupendo e senza tempo, della Palascia o sul lungomare del nostro Adriatico di vite in transito. Sui banchi vuoti di scuole stinte di passioni o sui balconi cadenti di paesi dimenticati.

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Bozzetti di viaggio, Opinioni, Scrivere il Salento

Lecce

di Matteo Dell’Olio

Day After Day (Foto di Gianfranco Budano)

Venni per la prima volta a Lecce molti anni fa e vi giunsi nelle prime ore della sera. Era, ricordo, una calda sera d’estate di un caldo afoso così come quasi sempre avviene qui da noi. Allora non avrei mai pensato di dover, poi, restare qui per tutta la vita… e, oltre…

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Architettura, Arte, Cultura salentina

Il vuoto e l’eccedente

Note intorno all’equivoco ‘barocco’ nel Salento (parte prima)  1 LECCE

… il barocco leccese è un tema eccezionale, o eccentrico, ma paradigmatico: l’argomento si presta all’analisi di una produzione di tipo artigianale e di senso collettivo nonché a lumeggiare il meccanismo storico per il quale solo nel Settecento e riformisticamente si produce il passaggio – altrove in atto da tre secoli – dalla vecchia situazione alla nuova che è caratterizzata dal distacco tra attività di progettazione ed esecuzione materiale dell’opera. Questo ritardo ha l’effetto di saldare la parabola storica moderna attraverso un lungo medioevo baroccheggiante, senza percorrere i passaggi del rinascimento, del manierismo e del barocco stesso linguisticamente inteso nel senso più proprio”.

(In Strutture e personalità del Barocco leccese, cap. I, pag. 11, in Architettura Barocca a Lecce e in terra di Puglia, Maurizio Calvesi e Mario Manieri-Elia, Carlo Bestetti – Edizioni D’Arte, Milano-Roma. Fotografie di Maurizio Puolo, Dicembre 1970). Continua a leggere “Il vuoto e l’eccedente”

Antropologia culturale, Arte, Storia, Territorio, Tradizioni

L’Unità d’Italia e i Carabinieri col fischietto

di Carmelo Caroppo

cara

Nei primi anni dell’Unità compare nelle fiere e nei mercati della provincia di Lecce un singolare fischietto di terracotta smaltata dei figuli di Cutrofiano: il Carabiniere in alta uniforme con il fischietto “a ‘nculu”. Continua a leggere “L’Unità d’Italia e i Carabinieri col fischietto”

Archeologia, Storia

Pietre antiche: dolmen e menhir del Salento

Dolmen e menhir della Puglia
Dolmen e menhir della Puglia

Testimoni silenziosi delle prime espressioni del sentimento umano, di un passato che ancora non conosceva la civiltà messapica, i dolmen (dal bretone “tol”, piatto, largo e “men”, pietra) e menhir (dal bretone “men”, pietra e “hir”, lungo) sono costruzioni megalitiche, disseminate lungo la penisola salentina, la cui origine e funzione restano avvolte da un’aura di mistero. Continua a leggere “Pietre antiche: dolmen e menhir del Salento”

Architettura, Arte

Vedute di città magnifiche

di Paolo Marzano

Place Publique de la Ville de Nardò (Neretum), Abraham Louis Ducros, acquerello, 1778
Place Publique de la Ville de Nardò (Neretum), Abraham Louis Ducros, acquerello, 1778

“Place publique de la ville de Nardò (Neretum)”. E’ titolato così l’acquerello di Abraham Louis Ducros del 1778. La scoperta di nuove tracce che testimoniano il passato di una città, affascinano e incuriosiscono, specialmente, gli appassionati di queste tematiche. D’altronde, rappresentano visioni, ma anche prove di una storia che con il tempo, stratifica modi di vivere, emozioni, usi, costumi e sensazioni che la città regala.

Si tratta di un disegno importante e carico di informazioni che coincidono, in parte, con la realtà odierna, e che, se analizzato a fondo, evidenzia particolari molto interessanti.

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Arte

Santa Marina di Miggiano

Interno della struttura
Muro Leccese, Chiesa di Santa Marina di Miggiano, affresco del XVI sec. con la Vergine di Costantinopoli

Poco fuori dall’abitato di Muro Leccese, a circa un chilometro, procedendo verso ovest lungo la strada che conduce a Scorrano, si può scorgere sulla sinistra una piccola deviazione. Addentradoci lungo questa tortuosa, ma ben percorribile, stradina si penetra per poco più di 600 metri sino a giungere di fronte ad un crocevia (siamo sulle coordinate 40°05’41.27” Nord – 18°19’43.60” Est).

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