di Annarita Nutricati
Di occhi ho bisogno, non di versi
e di sanguisughe che ripurgano
i deserti, incensurata come Giuda,
nictalope tra i bruni astri discosto
solchi, ignorando del boa la fuga.
Rivista di pensiero e cultura meridionale
di Annarita Nutricati
Di occhi ho bisogno, non di versi
e di sanguisughe che ripurgano
i deserti, incensurata come Giuda,
nictalope tra i bruni astri discosto
solchi, ignorando del boa la fuga.
di Umberto Marsella
Mentre filmiamo la nostra vita spesso ci troviamo a …dipanare matasse. Da sempre il modo più semplice per minimizzare e sopportare i fastidi resta quello di rimuginare la formula più antica e rassicurante del mondo: “…basta ca c’è a salute!” Ma quando proprio la nostra salute è in bilico ?
Si può ricorrere a internet e alla TV dove si scatena il pressappochismo e l’analfabetismo scientifico. Continua a leggere “La Band del controtempo (cardiaco)”
di Dario Massimiliano Vincenti
“Visione plurale, qualità delle idee e jazz, insieme a un buon G&Tonic, sono vele dispiegate forti di navigare oltre le Colonne d’Ercole; Colonne della mente e della Vita” ripeteva a se distratto il Professore e agli amici assenti di loro, e di vicinanza e bevute al bancone di quel vecchio pub dalla porta verde, luci e tempo lenti e sfumati, antica rimessa per le carrozze. Continua a leggere “Laddentro virgola e all’incirca. Controstorie e scorribande varie”
di Claudia ruggeri
(… i tuoi occhi come colombe su ruscelli d’acqua
– ché matura in 1 attimo
l’immagine del pesce, dell’amaranto
Continua a leggere “(…i tuoi occhi come colombe su ruscelli d’acqua”
di Antonio L. Verri
Ho cenere in petto
fragori leggeri fruscii
bisogni cromati furberie
silenzi.
Non ha più Do. Granchi
in cuore ostinate viltà
i profumi che svolano
e giornate nervose, baruffe
Continua a leggere “Ho cenere in petto…”
di Titti De Simeis
“… un monitor di fronte. Di qualsiasi specie. Un monitor di distanza, di diniego, ipnosi ossessiva di giorni identici a te che li guardi attraverso uno schermo. Una finestra elettronica in cui relegare intere giornate. Continua a leggere “A sfinire”
di Marcello Buttazzo
S’apre
il mattino
di puro diamante.
S’apre
l’alterno destino
degli uomini.
La terra è fraterna,
la terra è ferita.
Noi uomini
di questo tempo
Continua a leggere “S’apre il mattino…”
di Lucio Causo
Nel piccolo paese di Casamassella, nel Salento, viveva una povera donna con quattro figlioli piccolini. Il marito le era morto; il marito che lavorava la terra del suo modestissimo podere. Pochissima terra, ma l’aspra fatica dell’uomo sapeva cavarne il pane per la famiglia. Continua a leggere “Contadini del Salento”
di Elena Tamborrino
25 sono i capitoli di questo secondo romanzo di Bernardo Zannoni, uno che all’esordio con “I miei stupidi intenti” -uscito per Sellerio, come anche questo nuovo libro- ha vinto il Campiello 2022. E 25 sono gli anni di Gero, il protagonista, che vive vicino al mare in una casa grande, dove non ci sono più genitori, non c’è nessuno, neanche la luce elettrica (crede lui che gliel’abbiano tagliata). Continua a leggere “su Bernardo Zannoni, 25”
di Lucio Causo
La tenda che sbatte
al vento leggero,
la stella stanca che cade
dall’alto del cielo
e si fa gelsomino
nel buio giardino;
Continua a leggere “La tenda che sbatte…”