di Titti De Simeis

… “io, io, io!”: portarsi d’esempio in qualsiasi situazione, anche quella che non si conosce, che nemmeno ci s’immagina e che altri vivono con la fragilità, le imperfezioni, Continua a leggere ““io, io, io!””
Rivista di pensiero e cultura meridionale
di Titti De Simeis
… “io, io, io!”: portarsi d’esempio in qualsiasi situazione, anche quella che non si conosce, che nemmeno ci s’immagina e che altri vivono con la fragilità, le imperfezioni, Continua a leggere ““io, io, io!””
di Titti De Simeis
… beata leggerezza. Di chi esce da un garbuglio di parole senz’anima e si arrende al silenzio di un racconto; di chi fa della musica l’antidoto per ogni prigione; di chi smette di essere e cerca di diventare; Continua a leggere “Virgolette”
di Titti De Simeis
– “L’intervista chi facisti supra ‘u ggiurnali l’hanno letta tutti”
– “E c’era bisogno di guardare il giornale per sapere come la penso?”
– “Chi tti mintisti in testa? Hai perso un figghiu. Che bisogno c’è di fare tutti ‘sti sceneggiati ch’i giornalisti? I figghi morti si piangono con dignità, lontano dalla gente”
– “E quale fusse la ddignità? Stare chiusa a casa a piangere sapendo che Giuseppe me l’hanno ammazzato? Me’ figghiu unn’é mmortu ‘i malatia. L’ammazzaru’ i mafiusi” Continua a leggere “Felicia”
di Titti De Simeis
La questione dei due cognomi mi è sempre passata indifferente. Non mi è mai sembrato, portandone solo uno, di togliere rispetto alla maternità né che la parità dei ruoli fra genitori fosse legata all’uso o meno del cognome di entrambi. Io non mi sono mai sentita orfana di maternità né ho considerato la cosa tanto importante. Non ho mai visto il cognome come segno di privilegio del marito sulla moglie, né di inferiorità della donna rispetto all’uomo. Ho considerato ben altri argomenti in proposito e vanno oltre una burocratica registrazione all’anagrafe. Continua a leggere “COGNOMEN MATRIS”
di Titti De Simeis
Essere credenti oppure no, non importa: in questo momento storico di grosse incertezze, delusioni, sfiducia e paura inconsolabili il Papa risponde guidandoci verso la Fede. Restituendo, cioè, alla religione il significato nel quale, da molto tempo, la società non si riconosceva più: sentirsi uniti, vicini, avere un punto di riferimento che dia stabilità spirituale e aiuti a sperare. Un bisogno che in questi tempi si è accentuato, essendo venute meno le certezze intorno a noi ed essendo cresciuta l’enorme diffidenza nella politica e in chi la rappresenta. Continua a leggere “FRANCESCO: IL PAPA”
di Titti De Simeis
La poesia di Marcello Buttazzo sa di bello. Un bello che si fa vedere, non si legge soltanto. Tra i suoi versi vivono immagini: è un lento avvicendarsi di piccoli fotogrammi dai colori intensi ma delicati, un racconto semplice ma di emozioni decise. Continua a leggere “Marcello Buttazzo: La poesia che si fa cercare”
di Titti De Simeis
Sono giorni di attualità impegnativa, delicati e di grande attenzione allo scenario mondiale, per molti aspetti. È un lungo periodo di notizie inaspettate, indesiderate, di disperazione, violenza ed angoscia. Ogni canale d’informazione è attraversato dai comunicati più tristi, fonte di grande preoccupazione per tutti. Continua a leggere “Di tutto tivvù”
di Titti De Simeis
Era il 1945. Era passato, il verbo e la storia. Era un tempo al futuro, all’infinito dopo tanta follia, da non rivivere mai più. Era giusto, era vero. Era una promessa da mantenere. Erano folle di piazze, ritorni a casa, toppe da ricucire, insonnia, memorie e infamie da smantellare, paure e magrezze dell’anima. Continua a leggere “Era?”
di Titti De Simeis
È stata la mano di Dio’, l’ultimo film di Sorrentino, oltre alle attesissime e variopinte critiche (e polemiche) da parte del pubblico e degli esperti di settore ha suscitato, anche, alcuni malcontenti sulla scelta della lingua: il dialetto napoletano. In un film di tale ritorno culturale ci si aspettava, cioè, l’uso dell’italiano. A difesa di ciò si motiva: il napoletano non si comprende bene e, di conseguenza, ci rimettono i dialoghi. Continua a leggere “Il napoletano di Sorrentino”
di Titti De Simeis
‘… abbiamo un’icona per ogni emozione. Il resto è silenzio. Continua a leggere “GIF”
di Titti De Simeis
“… tastiera muta, disaccordi a mente bianchi o neri senza battito, senza chiave e a corde sfrante. Si amplifica solo il silenzio e non risponde, non sa commuovere, non accarezza, non accudisce, non acquieta i pensieri in guerra. Continua a leggere “Sconcerto”
di Titti De Simeis
“… le righe vanno infrante, sbriciolate, sgrammaticate: tra le parole c’è l’infinitezza dei silenzi, del non detto che impazza di vita, Continua a leggere “…le righe vanno infrante…”