Antropologia culturale, Archeologia, Arte, Ceramica, Pittura, Saggio, Storia

Farsa fliacica. Una forma teatrale popolare

        di Apostolos Apostolou

La prima commedia nella storia di teatro. La commedia teatrale di Sicilia e di Salento

Un attore impersona uno schiavo atticciato. Scena di farsa fliacica da un cratere a calice siceliota a figure rosse (350–340 a.C.) Museo del Louvre, Parigi. Da Wikipedia

Nel teatro classico non esistono solo due forme teatrali (cioè tragedia e commedia)  ma anche esiste una terza che si chiama  farsa fliacica. Possiamo vedere le forme teatrali in mondo classico. Tragedia (in greco τραγωδία=canto dal capro, da τράγος= capro e ωδή=canto. L’etimologia “canto che ha come premio un capro”, oppure più probabilmente, “canto che di attori mascherati da capri”collega la tragedia al culto di Dioniso, in particolare al dramma satiresco, in cui i Satiri (i capri) formavano il corteggio di Dioniso. La stessa tragedia nata dai riti del culto religioso, conteneva i grandi temi della vita e del destino dell’uomo. Secondo Aristotele la tragedia «è mimesi di un’azione seria e compiuta in se stessa con una certa estensione; in un linguaggio abbellito di varie specie di abbellimenti, ma ciascuno a suo luogo nelle parti diverse; in forma drammatica e non narrativa; la quale, mediante una serie di casi che suscitano pietà e terrore, ha per effetto di sollevare e purificare l’animo da siffatte passioni». [1] Continua a leggere “Farsa fliacica. Una forma teatrale popolare”

Arte, Ceramica, Cultura salentina

Per viuzze e botteghe, incuriosito mi aggiro

di Dario Massimiliano Vincenti

Nei pochi passi che il pavimento ancora consentiva, lasciato libero da “ingombri” d’arte, di lavorazioni e di ceramica, e da non pochi panetti di argilla accuratamente bagnati, mi muovevo con grande accortezza, perdendosi il mio sguardo qua e là fra i tanti piccoli e grandi lavori di bell’artigianato un po’ disseminati ovunque. Continua a leggere “Per viuzze e botteghe, incuriosito mi aggiro”

Archeologia, Ceramica, Saggio, Scrivere il Salento, Storia, Territorio, Tradizioni

Bianco Neretino: un prodotto di Donato Antonio Bonsegna sulla tavola degli osservanti di Nardò

di Riccardo Viganò

Boccale graffito ingobbiato, recante le iniziali S(anti). A(nonii). P(ataviaensis), campito nei colori Verde/rosso su vetrina lucida. Fornaci Nardò inizi (?) XVI secolo. (collezione privata). Foto: Riccardo Viganò ©

Dei quarantanove centri produttori di ceramica esistenti, in tempi storici, sul territorio pugliese, ventinove si trovavano nella provincia di Terra d’Otranto. Di questi, tre furono centri specializzati nella produzione di ceramica smaltata (o Maiolica), Laterza il centro più grande ed importante, Martina franca con una sola bottega, e Nardò seconda al centro laertino. Successivamente a questi sul finire del XVIII secolo si aggiunse Grottaglie che già aveva un antichissima tradizione produttiva, come ad esempio la realizzazione di ceramica graffita ed altro. Continua a leggere “Bianco Neretino: un prodotto di Donato Antonio Bonsegna sulla tavola degli osservanti di Nardò”

Ceramica

Salento d’argilla: Domenico Leonardo Perrone ceramista di Nardò: il faenzaro divenuto capitalista.

di Riccardo Viganò

Mortier, Pianta prospettica della città di Nardò in Puglia, Amsterdam, 1704
Mortier, Pianta prospettica della città di Nardò in Puglia, Amsterdam, 1704

Verso la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, a Nardò, le produzioni di ceramica dovevano essere in piena decadenza.

Domenico Leonardo Perrone, nato a Nardò il 18 luglio 1714, le risollevò dal declino. Secondo di sei fratelli, era figlio di Giovanni Battista Perrone e di Rosa Rutigliano da San Pietro “degli imbrici” (in Lama) i quali, come tanti, giunsero nella Città in seguito al vasto fenomeno migratorio che vide, nel Seicento, numerosi braccianti riversarsi nei centri più importanti della penisola salentina. Continua a leggere “Salento d’argilla: Domenico Leonardo Perrone ceramista di Nardò: il faenzaro divenuto capitalista.”

Archeologia, Ceramica

Tre esemplari ceramici in stile compendiario di produzione neretina

La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
(Kahlil Gibran)

di Riccardo Viganò

Viganò
Frammento di piatto con stemma dei Protonobilissimo, dagli scavi nel palazzo del Principe, XVI secolo. Muro Leccese, Museo del Palazzo del Principe

Lo stile ceramico detto compendiario, secondo la definizione dello studioso faentino G. Ballardini, perchè riassuntivo e sommario nel tracciare le raffigurazioni, è presente dalla seconda metà del Cinquecento. Il protrarsi di canoni pittorici rinascimentali che privilegiavano soluzioni formali bidimensionali, con dettagli anatomici e la ridondanza decorativa, rappresenta il maggiore ostacolo all’affermarsi della sommaria descrizione delle figure, che il tratto abile e deciso del pittore del “compendiario” proponeva. Continua a leggere “Tre esemplari ceramici in stile compendiario di produzione neretina”

Archeologia, Arte, Ceramica, Scoperte, Storia

Quando “Faenza” significava Nardò. La storia e le forme ceramiche neretine attraverso i documenti d’archivio

di Riccardo Viganò

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Fonte battesimale portatile di probabile produzione neretina. (ph. C. Dell’Aquila 1995 – 316 tav LXVII cat. 3)

 

Fino a qualche anno addietro quando si asseriva che Nardò fosse stato un importante centro produttore di pregiata ceramica come la maiolica – “faenze” nel passato – era come se si stesse parlando di un animale mitologico o, ancor più, di un fantasma. Se alcuni ne erano a conoscenza, come potevano esserlo collezionisti ed esperti vari, se interpellati in merito alle fattezze e/o alla tipologia delle ceramiche neretine spesso le  informazioni che si ricevevano non erano mai documentate poiché in gran parte fondate sul “sentito dire”: “Mi hanno detto che…”, “Ho sentito che…”, “Una volta erano sicuramente così perché me lo hanno detto …”. Continua a leggere “Quando “Faenza” significava Nardò. La storia e le forme ceramiche neretine attraverso i documenti d’archivio”

Antropologia culturale, Archeologia, Arte, Ceramica, Scoperte, Storia

Nardò e la sua importanza nelle produzioni di maiolica in Terra d’Otranto

di Riccardo Viganò

Non c’è un oggetto per minimo che sia che, concentrandovi sopra l’attenzione, non cresca all’infinito

(L. Tolstoj, “Guerra e pace” – Epilogo)

Mortier, Pianta prospettica della città di Nardò in Puglia, Amsterdam, 1704
Mortier, Pianta prospettica della città di Nardò in Puglia, Amsterdam, 1704

Nulla rimane a Nardò, in provincia di Lecce, della sua tradizione di produzione ceramica pregiata come la Maiolica, nei secoli  addirittura vantata, come anche nella popolazione che abita questo magnifico centro. Neanche il ricordo, niente, neanche una targa su un muro, in quella che una volta veniva chiamata la strada dei “Piattari”. D’altronde ora viene chiamata, come almeno da centosessanta anni, via Pellettieri. Continua a leggere “Nardò e la sua importanza nelle produzioni di maiolica in Terra d’Otranto”

Archeologia, Arte, Bibliografia, Ceramica, Recensioni, Scoperte, Storia

Maioliche e “piattari” neretini in uno studio di R. Viganò

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Il punto di partenza della ricerca storica sono le fonti e il problema principale che deve superare lo studioso non è solo quello di trovarle, ma anche quello di valutarne la loro attendibilità. Continua a leggere “Maioliche e “piattari” neretini in uno studio di R. Viganò”

Arte, Ceramica, Scoperte

Maglie adottata dai ceramisti inglesi

di Cosimo Giannuzzi

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Fig. 1: Incisione. Jean Claude Richard, Abbé di Saint-Non, Vue du Bourg ou Village des Moglié dans la Terre d’Otrantes, Paris 1783

La designazione del nome “Maglie” alle ceramiche decorate con l’immagine di “largo della Congregazione” (un tratto di via Roma a Maglie), ha sgomberato il campo dalle numerose e fantasiose congetture che erano state avanzate da commercianti e collezionisti di questa ceramica sulla connessione esistente fra la decorazione e la località rappresentata. Questa immagine è tratta dall’incisione (o da una sua variante) eseguita dagli artisti francesi partecipanti all’opera Voyage  Pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicile di Jean Claude Richard, Abbé di Saint-Non e riguarda uno scorcio di Maglie (Fig.1). Continua a leggere “Maglie adottata dai ceramisti inglesi”

Archeologia, Architettura, Arte, Ceramica, Cultura salentina, Scoperte, Storia

1859: la scoperta del tempio di Afrodite a Muro Leccese

fonte lustrale
Schizzo del fonte lustrale e dell'epigrafe (L. Maggiulli, 1859)

Il 19 aprile del 1859, in un imprecisato fondo di Muro Leccese sotto le picconate di un contadino, è dissotterrato un fonte lustrale in pietra leccese. Osservandolo, il famoso storico murese Luigi Maggiulli (1828-1914) nota sul suo bordo, graffita in caratteri messapici, l’iscrizione “HANΩORIAS SANAN AFRODITAN MA… “ (1).

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Arte, Ceramica, Territorio

“Maglie città giardino” e il suo scorcio del 1778

di Carmelo Caroppo

Il due settembre si è tenuto a Maglie, presso il giardino della splendida Villa Tamborino, la rassegna “Maglie Città Giardino“. Uno degli eventi della serata è stata l’esposizione di antiche ceramiche dell’artigianato inglese, dalla tipica colorazione bianca e blu, raffiguranti uno scorcio di Maglie del 1778.  L’esposizione, che ho curato assieme all’amico Cosimo Giannuzzi, è stata per me un’occasione utile per portare alla ribalta la scoperta stessa di questa raffigurazione storica che, in mancanza di prove certe, stava per essere catalogata in maniera errata. Continua a leggere ““Maglie città giardino” e il suo scorcio del 1778”