Camille Pissarro, Due giovani contadine (1891-1892); olio su tela, Metropolitan Museum of Art, New York (da Wikipedia)
Ci sono posti che ti seguono ovunque. Che sanno aspettarti, ti tengono testa, non si lasciano dimenticare. E i loro colori ti vestono, ti accolgono. Ci sono posti che non smetti mai di cercare, ogni volta nuovi, veri, familiari come le storie da bambino, come le fiabe della notte. Continua a leggere “Squarci”
Prima sezione: Circonferenze (marzo 2020-maggio 2021)
Altre volte, viveva tra i leoni e i leoni non si rendevano conto che egli fosse un uomo. Non percepivano nulla di estraneo in lui. Henri Michaux, Un barbaro in AsiaContinua a leggere “LIBRO BIANCO DEI BOSCHI MARINI”
Allora chiariamo che ci sono teorie e teorie: il viaggio di Dante non si è tenuto espressamente a marzo del 1300, ma si ipotizza che si sia tenuto forse nel mese di Aprile dall’8 al 14, e che quindi il 14 è davvero finita: pertanto, oltre quella data non è possibile ipotizzare alcuna altra data. Continua a leggere “#aprile_dante”
Chi non ne può più di papparrose (papaveri) venga a smaltire la “papagna*”. Sul mio percorso abituale c’è un campo che in pochi si fermano a osservare. Sul terreno non c’è traccia di papavero e di altro fiore. Non saprei dire com’è accaduto, se la magia (o il sortilegio) fosse solo effetto di un trattamento chimico sarebbe una gran delusione. C’è solo un folto ed esteso cuscino, quasi strisciante, di graminacee e, fra queste, delle piantine color vinaccia, come sottili coralli, che fanno rosseggiare il basso prato. Più su, molto più in su, spinti verso l’alto da lunghi steli sottili e rigidi, c’è uno strato bianco di infiorescenze di daucus, come astronavi floreali sospese a mezz’aria (dire carota, nel bel mezzo di una scrittura che vuol essere “ispirata” non suonerebbe bene). Continua a leggere “Daucus carota (carota selvatica)”
Con grande e piacevole sorpresa troviamo in edicola l’album per ragazzi (e per grandi) dal nome
evocativo “ARTONAUTI. Le figurine dell’arte”, che ricorda uno dei primi viaggi nel Mediterraneo
dei greci antichi da Iolco in Tessaglia fino alla Colchide (attuale Caucaso, Georgia) alla ricerca del
Vello d’oro. Li guidava Giasone, erano 50 eroi famosi. Il viaggio ebbe buon esito grazie all’aiuto di
Medea, attratta irresistibilmente dal comandante della spedizione. Ma poi le cose andarono
diversamente, come spesso accade alle vicende umane. Continua a leggere “ARTONAUTI. Le figurine dell’arte: l’album che ti porta in giro per il mondo”
Se allo scoppio della prima guerra mondiale, come ci ricorda Fabio Pedone nell’introduzione a “Tra parentesi”, alcuni fra gli autori che hanno saputo far calare il sipario sull’ottocento aprendo nuovi palcoscenici e territori alla letteratura si trovavano lontani dal tuonare del conflitto (T.S. Eliot era a Oxford, Pound a Londra e Joyce da Trieste si spostava nella neutra Svizzera), uno dei pochi modernisti fuori dai canoni fino ad allora frequentati che invece calpestava l’orrore, il fango, il sangue nelle trincee tra le bombe, le urla, le attese, i silenzi, le speranze, le miserie e la solidarietà, nel bel mezzo di violenza ed umanità, è proprio David Jones. Continua a leggere “Una nota su Tra parentesi di David Jones”
Salvatore Toma nasce l’11 maggio 1951, o meglio, l’11-12 maggio, come scrive nel suo famoso Autoritratto. Siamo nella stagione della primavera, quella dei fiori. E lui è nato in mezzo ai fiori, dal momento che il padre “Ginu Toma è titulare te sta casa/ addhru li meju fiuri poi thruare” (Gino Toma è il titolare di questa casa/ dove puoi trovare i fiori più belli), come scrive Oronzo Maruccio, poeta magliese, nella poesia “La casa te li fiuri, a Maje”. Continua a leggere “I fiori di Salvatore Toma”
Si torna per comprendere, ritrovare, ritrovarsi. Si torna per tornare a somigliare, per riprendersi un colore, il senso di un dolore, un desiderio dimenticato. Continua a leggere “Si torna”
Quella di A.R. Merico è una poesia profonda, meditata, che scaturisce dal desiderio di riappropriarsi e stare dentro le radici della nostra cultura rileggendo e reinterpretando in modo personale il passato più lontano. E’ il passato “più lontano” che si rivela essere nocciolo del presente. Continua a leggere “Era un raggio…entrò da Est, di Anna Rita Merico”