di Salvatore Perfetto
Riconosco l’odore della terra mia
mentre a passo lesto
percorro fino all’imbrunire
la strada delle Colonne
con lo sguardo che fruga Continua a leggere “Meriggio a Giuggianello”
Rivista di pensiero e cultura meridionale
di Salvatore Perfetto
Riconosco l’odore della terra mia
mentre a passo lesto
percorro fino all’imbrunire
la strada delle Colonne
con lo sguardo che fruga Continua a leggere “Meriggio a Giuggianello”
di Salvatore Toma
Arriverà la vita
arriverà
arriveranno le grandi cime
mosse dal vento
l’azzurro dei fiumi
e la neve
e i giorni senza peccato. Continua a leggere “Agli Indiani d’America”
di Fra’ Luigi De Donno
Quando nel sole
si spegne
e svanisce
il grigio confine Continua a leggere “Quando nel sole…..”
di Lorenzo de Donno
Istantanea
C’è un piccolo cortile incastrato fra tre palazzine popolari e, solo da un lato, aperto sulla strada. Sarebbe un largo tecnico, come tanti altri, che serve solo a dare aria alle costruzioni, in modo che non siano addossate le une alle altre. Per tanti anni è stato protetto, anche sul lato strada, da una folta siepe e poi, dopo che questa è irrimediabilmente seccata, dall’intrico dei tronchi scheletriti che hanno fatto da barriera, fino a quando anche questi non sono stati divelti. Continua a leggere “Storie di strada : Serenata sotto l’ibisco”
di Elena Tamborrino
Mi ricordo la fotografia di Donatella Colasanti, la ragazza sfuggita alla furia omicida dei mostri del Circeo. Mi ricordo quel braccio incrostato di sangue che si sollevava dalla coperta che a stento la copriva, i lineamenti del suo volto deformati dalle botte, un occhio semichiuso, i suoi capelli ricci impiastrati di sangue secco. Mi ricordo di quella ragazza che, fingendosi morta, aveva messo fine alle torture che altrimenti sarebbero andate avanti fino alla sua morte, così come era stato per Rosaria, la sua amica. Continua a leggere “Apri gli occhi di Rita Lopez”
di Lucio Causo
Nino, non aveva mai posseduto un pezzetto di terra, neppure un piccolo orto, che quasi tutti nel paese possedevano dietro casa. Eppure diceva che possedeva tutta la terra; che la terra era sua e del Signore. Non era pazzo, Nino, anche se nel paese tutti lo consideravano tale e come tale lo trattavano, con pietosa condiscendenza. Il suo torto era quello di amare troppo la terra, tanto da confonderla con l’essenza stessa della vita. Spesso, i contadini, tornando dal lavoro dei campi, lo incontravano lungo i sentieri, intento a scrutare la terra al di là dei muretti a secco. Talvolta, nei nebbiosi crepuscoli autunnali, si poteva vederlo seduto sull’ultimo muretto del paese a contemplare la campagna con gli alberi senza foglie, mentre la terra si preparava il suo letto per l’inverno. Nino era felice che le foglie cadessero, quasi approntassero una calda coperta per lui e per la terra. Continua a leggere “Storia di Nino”
di Pierluigi Camboa
Arunca vai,
Sacci ca vegnu puru ieu.
‘U sule ‘ntraversia ‘na spera de cristallu
E l’arcubbalenu sta ci subbissa de luce
De mille culuri quiru ‘nticu, strazzatu
E chinu ‘e prule librettu di sonni
A su quiru commodinu arunca
Sta ci dorme ‘na mila smuzzacata
Culla purpa ‘menza ‘rrugginuta. Continua a leggere “Arunca vai”
Ho rivisto Otranto, con i tuoi occhi, il lungomare la sera, le poche luci fioche, il passo strascicato e lento delle giovani coppie forestiere, distratte effusioni imparentate ai dolci sussurri della risacca agostana.
Ho rivisto i tuoi fianchi, il ventre sporco di sabbia dilavata, le labbra dischiuse in un bisbiglio:- ancora, ancora, ti prego, ancora-. Continua a leggere “Prologo al romanzo ‘La terza luna di marzo’ di Giuseppe Santoro”
Ci ta criatu, e cce ssì, fantasma,
scazzamurieddru, diavulu nfernale?
Fane cu dormu ca crai m’aggiu zzare
Cchiù mprima de lu caddru, ch’aggiu fare… Continua a leggere “Lu nonnu”
Fino al giorno in cui non incontrammo Emilio Pignataro, non avevamo mai sentito parlare di scautismo e del suo fondatore Lord Robert Baden Powell. La parola “scautismo” fu scelta dal suo fondatore pensando ai molteplici orizzonti che i ragazzi potevano scoprire vivendo a contatto e nel rispetto della natura, ma anche mettendoli in grado di cavarsela da soli nelle situazioni più svariate cui la vita li avrebbe esposti. Continua a leggere “Personaggi di Uggiano la Chiesa: Emilio Pignataro”
di Lucio Causo
Uccio Santoro continuava a sbuffare.
– Lasciatemi andare ! Se vi dico che non ne so nulla di questo delitto, che non sono nemmeno di queste parti !
– Questo non dice niente.
– Ma se vi ripeto che non so nulla…
A poco a poco intorno all’uomo una folla di curiosi aveva formato un largo cerchio e pressava, si accavallava, si sollevava in alto per udire meglio quello che si diceva e per vedere lo sconosciuto in volto. Il Santoro sudava e cercava di sfuggire agli sguardi di tutti quegli individui che pareva guardassero un leone catturato. Continua a leggere “Il morto di contrada Muzza”